Vigoressia e ortoressia: cosa sono e sintomi

Quando il culto del corpo diventa un'ossessione e cosa fare se il problema degenera

Vigoressia e ortoressia: quando il fitness e il mangiare sano diventa un'ossessione

Vigoressia e ortoressia: quando il fitness e il mangiare sano diventa un'ossessione

Bologna, 4 aprile 2023 – La bella stagione si avvicina, giacconi addio, almeno si spera, a breve: torna la voglia di scoprirsi e con essa per molti anche il bisogno di rimettersi in forma in vista dell’estate. Sempre più persone però si pongono obiettivi molto rigorosi, cercando in poco tempo, tramite una dieta ferrea e rigidi allenamenti, di sentirsi a posto davanti allo specchio. Occorre però agire con moderazione, perché tra un periodo dedicato a dieta ed esercizio fisico e disturbi dell’alimentazione correlati, il passo può essere più breve di quanto si creda.

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Ortoressia: cos’è e come si manifesta

Il termine deriva dal greco – Orthos =giusto e -Orexis = appetito. Mangiar sano fa bene, ma può diventare una malattia, che si inserisce nel filone dei disturbi del comportamento alimentare, insieme ad anoressia, bulimia ed obesità. L’ortoressia è caratterizzata da una esagerata mania per il controllo degli alimenti che si assumono, un rigido controllo delle etichette, una ‘lista nera’ di alimenti proibiti e una ossessione per cibi il più possibile ‘puri’. 

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Vigoressia significato

L'etimologia della parola vigoressia deriva dal latino “vigor” (vigore, forza) e “orexis” (appetito), tale termine può così essere tradotto con l'espressione: “fame di grandezza”. La vigoressia si concentra sulla forma fisica, che dev’essere perfetta, definita e muscolosa. Ovviamente in chi ne soffre, al continuo bisogno di allenamento viene affiancato un controllo rigido dell’alimentazione, che non dev’essere necessariamente pura o di qualità, ma contenente i nutrienti specifici per accrescere la massa muscolare. 

Come possono insorgere

Questi due disturbi alimentari, seppur poco noti rispetto a patologie simili come l’anoressia o la bulimia, possono avere implicazioni importanti e non essere riconosciuti, o spesso sottovalutati. Possono innanzitutto manifestarsi dopo una delusione, un periodo di sofferenza. Iniziano sovente con l’informarsi online su diete rigorose e sulla cura del proprio corpo, senza riflettere che ognuno di noi è diverso e ha un proprio metabolismo su cui qualsiasi dieta ha degli effetti diversi. Pian piano la persona diventa sempre più scrupolosa nel controllo del cibo, del peso, nella spesa e nella preparazione. Nella vigoressia, è fortissima la componente dell’allenamento, che gradualmente impegna sempre più tempo della giornata, sottraendolo a studio, lavoro, amici e hobby. Spesso i parenti si rendono conto della serietà del problema quando, dopo aver raggiunto la perfetta forma fisica o una dieta molto ben bilanciata, il soggetto continua o addirittura aumenta il proprio rigore nel portare avanti il suo stile di vita.

Identikit dei soggetti potenzialmente a rischio

Questi disturbi sono più frequenti nei maschi, specie nella fascia tra 25 e i 35 anni, ma anche nei più giovani. La spiegazione ovviamente non è solo di voler essere più belli e attraenti: spesso influiscono criticità a livello famigliare, sociale o psicologico; come detto sopra, delusioni o perdite recenti aumentano il rischio. Per la persona, la dieta o l’allenamento diventano quindi un modo per crearsi un rigido schema giornaliero, una volta compiuto il quale si auto-rassicurano e si sentono soddisfatti.

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Cosa fare

Se si pensa di avere questi disturbi o che li abbia un nostro conoscente, è innanzitutto doveroso che sia il medico a formulare una diagnosi o eventualmente indirizzare da un collega specialista in patologie dell’alimentazione. Oltre al nutrizionista, può essere utile, a seconda della gravità, un colloquio di tipo psicologico o psichiatrico. Certamente parlare in famiglia o con amici del proprio rapporto col corpo può contribuire a vedere le cose in maniera più oggettiva e a farci riflettere, ma è bene ricordare che solo il parere di un esperto può aiutare a risolvere il problema dal punto di vista medico.