Fumetti, Bologna capitale del lettering

Ficarra (Studio RAM) racconta il mestiere di chi scrive i balloon nei fumetti: si guarda agli States

Fumettista, il lettering è il modo in cui vengono scritti i dialoghi e le didascalie, oltre alle onomatopee

Fumettista, il lettering è il modo in cui vengono scritti i dialoghi e le didascalie, oltre alle onomatopee

Bologna, 23 febbraio 2023 – I balloon hanno un ruolo-chiave nei fumetti. Del resto, il nome italiano deriva proprio da quelle nuvolette piene di testo che fanno parlare e pensare i protagonisti di carta. Eppure, uno dei componenti di questo media a cui si fa troppo poco caso è proprio il lettering. Ovvero il carattere con cui vengono scritti i dialoghi e le didascalie, oltre alle onomatopee, che ‘traducono’ i suoni nelle storie. Bene, uno dei poli più attivi a livello internazionale in questo settore è proprio sotto le Due Torri.

Tra gli artigiani di questo mestiere c’è Marco Ficarra, docente di lettering all’Accademia di Belle Arti di Bologna e socio, insieme all’art director Marco Tamagnini, dello Studio RAM, nato nel 1996, che collabora con le principali case editrici italiane e internazionali (non solo di fumetti, ma anche di videogame e grafica).

Nel tempo, lo studio ha fatto centinaia di lavori di creazione font, graphic design, agenzia di illustrazione e traduzione. Ed è stato tra i pionieri del passaggio da lettering manuale a digitale.

UN LAVORO INSIEME TECNOLOGICO E DIGITALE

Questo mestiere, infatti, fino agli anni Novanta si faceva a mano. “Il letterista, appunto – spiega Ficarra – inseriva direttamente i testi sulle tavole o su pellicole che poi venivano sovrapposte alle vignette. Il nostro studio, per la Panini (nel 1996 era Marvel Italia), è stato il primo in Italia a standardizzare il passaggio al digitale”. L’attività consiste sia nel creare nuovi font a richiesta (oggi i fumetti sono molto più ‘ricchi’ e vari da questo punto di vista), sia nell’adattare e ridisegnare i balloon sia, nel caso di traduzioni da altre lingue, nel rivedere le onomatopee, anche se oggi si fa sempre meno. “L’approccio è sempre artigiano – continua Ficarra -, anche se alcune parti del processo sono automatizzate, il posizionamento delle singole parole, la scelta dei font, l’adattamento è qualcosa di viene fatto su misura. Lavoriamo spesso a stretto contatto con gli autori, tanto che di alcuni – come Vittorio Giardino, Vanna Vinci e Otto Gabos – abbiamo digitalizzato il loro lettering, in modo che sia uguale in tutti i Paesi in cui i loro lavori vengono pubblicati”.

I FONDI DEL PNRR E GLI STATES

L’ultima avventura dello Studio RAM è stata lanciata anche grazie ai fondi europei del Pnrr: si tratta di un sito (www.comicsfontstore.com) con una serie di font originali, messi a disposizione su licenza a chi voglia utilizzarli nelle proprie opere. La scommessa è, da Bologna, fare breccia nel mercato statunitense, tanto che come nome dei nuovi font sono state scelte espressioni e parole iconiche come ‘Spaghetti Bolognese’ o ‘Ciao Mamma’, immediatamente riconoscibili nel mondo. L’apertura verso nuovi media e progetti è quindi sembrata naturale, Tamagnini aggiunge infatti che “da sempre ci interessiamo di contaminazione di generi e mezzi, la mia generazione è la prima ad essersi interessata in Italia ai manga, ma anche al fumetto autoriale europeo e questo agglomerato ci ha permesso di evolvere, nella convinzione che la Nona arte possa essere declinata su vari media e rappresenti una ricetta di successo per chi ha qualcosa da comunicare”