Lavoro nero, Emilia Romagna seconda in Italia per dipendenti irregolari

I dati della Gdf interpretati dalla Cgil: la regione terza per ditte che evadono. Modena sul podio

Emilia Romagna sul podio per dipendenti irregolari (foto d'archivio)

Emilia Romagna sul podio per dipendenti irregolari (foto d'archivio)

Bologna, 29 settembre 2020 - Emilia-Romagna da podio in tutti i campi dell’economia, è una cosa risaputa; ma lo è anche per il lato oscuro, l’evasione fiscale e il lavoro irregolare, segnala la Cgil. Diffondendo i numeri, riferiti al 2019, comunicati dal comando generale della Guardia di Finanza (all’associazione Ficiesse), il sindacato rileva che l’Emilia-Romagna risulta la quinta regione a livello nazionale per "evasori totali scoperti", che sono 653: a livello interno alla regione, al primo posto c’è l’area di Bologna, seguita da quelle di Ravenna e Modena. Ma è anche la seconda regione per "lavoratori irregolari scoperti", 1.923: Modena in questo caso svetta sul podio nero, dove si trovano anche Forlì e Ravenna.

Per quanto riguarda i "lavoratori in totale nero", la classifica vede ancora una volta Modena, al primo posto, e poi Ravenna e Rimini. La tabella che classifica i "datori di lavoro che utilizzano manodopera irregolare e nero", inoltre, registra l’Emilia-Romagna al quinto posto con 473 imprese sospette. Prime ancora Modena, Ravenna e Rimini.

Ma si continua: l’Emilia-Romagna è la terza regione per ditte che evadono l’Iva, in particolare nelle province di Modena, Reggio e Ferrara, mentre quella emiliano-romagnola è anche la prima regione per "valore dei sequestri preventivi eseguiti per recupero dai reati tributari", con 100,4 milioni annotati e con le province di Bologna, Modena e Rimini che rappresentano i due terzi dei sequestri in ballo.

"Una situazione sconcertante. Ma i dati non sono sufficienti. Di fronte a uno scenario del genere è necessario approfondire, riuscire ad attingere ai dati delle singole realtà locali, per comprenderli e quindi fare vera prevenzione – dice da Modena Franco Zavatti, sindacalista Cgil – Allo stato attuale non abbiamo la descrizione delle singole realtà. A livello sindacale non siamo a conoscenza del numero specifico di lavoratori irregolari rilevati a seguito dello straordinario lavoro fatto dalla Finanza. E non conosciamo nemmeno i settori specifici. Servirebbero tavoli di approfondimento con istituzioni, sindacati e mondo dell’associazionismo, magari a porte chiuse per garantire la riservatezza, per studiare i settori maggiormente esposti, dove mantenere l’attenzione più alta e, perché no, fare i nomi delle realtà produttive più esposte al lavoro nero e irregolare".