Editoriale

Cerco l’estate tutto l’anno

Cesenatico, Romagna: esperienza diretta di domenica scorsa, 26 marzo. Ristorante sul porto canale, due turni a mezzogiorno, 400 coperti in mezza giornata. Strapieno: prenotazione fatta con ampio anticipo, quattro giorni prima, perché un mese fa, telefonando il venerdì sera, era già tutto esaurito. In quel locale come in altri dieci della zona, fra Cesenatico e Cervia. Andò bene all'undicesimo tentativo. Gira così già da un paio di mesi. Belle notizie, certo, in vista di una stagione che rilancerà in grande stile il turismo della Riviera: almeno, così dicono tutti e gli esperti prevedono almeno un +15% rispetto al già buono 2022. Alla faccia della crisi, degli stipendi sempre più bassi e di tutte le congiunture negative di questo mondo. Perché, ristoranti sold-out a parte, se giravi domenica mattina lungo il portocanale di Cesenatico trovavi centinaia, migliaia di persone, fra mercatini, negozi o semplicemente all'aria aperta. E la stessa cosa è capitata, sta capitando, in tante altre località della Riviera Romagnola, dai Lidi ferraresi fino a Rimini, Riccione e Cattolica. E' questa la vera nuova dimensione del nostro storico turismo estivo. Che non è più solo estivo: dura nove-dieci mesi all'anno. Con il sole e il mare, certo, ma vanno aggiunti (e non più solo come dettagli), lo sport, i convegni, le mostre, i concerti e mille altre cose. Abbiamo capito, e ci stiamo comportando di conseguenza, che il solo turismo da spiaggia non può bastare più.