Editoriale

Il salvataggio dei boschi di pianura

Ho letto da qualche parte che la Regione Emilia Romagna ha erogato fondi per la forestazione, le siepi, i boschi. Contemporaneamente un corrente di pensiero di agricoltori protesta perché sostiene che gli aiuti finanziari devono andare a chi coltiva la terra e non er azioni non produttive. Forse non hanno tutti i torti in un momento in cui il reddito delle aziende agricole soffre parecchio. Gli agricoltori che hanno protestato sulle strade e a Bruxelles hanno ragione da vendere. Anche se penso che sostenere l'ambiente sia una scelta giusta.

Benedetto Fabbri

Risponde Beppe Boni

La Regione Emilia Romagna ha realizzato un'operazione giusta, opportuna e corretta a favore dell'ambiente. Ha stanziato fondi non per frenare coltivazioni in atto, ma per mantenere in pianura boschi cresciuti grazie a un ritiro ventennale della terra coltivata che furono finanziati con fondi europei. Quindi niente nuove sottrazioni di terreni alla coltivazione, ma semplicemente il mantenimento di uno status quo fondamentale per la pianura. In aree come Bologna e Ferrara soprattutto ci sono boschi diventati un patrimonio ambientale fondamentale per il clima, la natura, la fauna. Sarebbe stato un peccato e un errore devastarli dopo averli visti crescere nel tempo. La Regione nel proprio sito web spiega quali sono finalità dell'intervento che in realtà interessa una parte minima di territorio: "Favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche riducendo la dipendenza chimica; contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi; contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici anche attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra". Quindi una buona azione, i boschi sono un valore.

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