Editoriale

Mortadella top, larve e grilli squalificati

Noto che anche a Bologna come in altre città dell'Emilia Romagna si stanno pubblicizzando i piatti a base di grilli o altri insetti, una tradizione gastronomica tutta asiatica e a mio parere assurda. Secondo me non dovremmo lasciar contaminare la nostra realtà fatta di buona tavola da amenità del genere. Non so se si possa evitare di pubblicizzare questi piatti ma noi dobbiamo difenderci. I nostri simboli sono la mortadella e i tortellini, non dobbiamo permettere di farci invadere dagli insetti a pranzo e a cena.

Lorenzo Minelli

Risponde Beppe Boni

Non c'è pericolo. La consuetudine tutta asiatica di mangiare grilli o altre cose del genere a Bologna e in Emilia Romagna non sfonderà mai. Il mercato è libero e ognuno è altrettanto libero di pubblicizzare anche sassi alla griglia. E' il consumatore che decide cosa mangiare.La Commissione europea l'anno scorso ha autorizzato l’arrivo sulle nostre tavole di quattro tipi di insetti: la larva di Tenebrio molitor o larva gialla della farina, la Locusta migratoria, l’Acheta domesticus, cioè il comune grillo, e la larva di Alphitobius diaperinus o verme della farina minore. Mortadella e tortellini non hanno paura degli insetti, resteranno per sempre leader della tavola. A proposito, il Consorzio della mortadella ha proprio diffuso di recente i numeri. Nel corso del 2023 sono stati prodotti 39,5 milioni di kg di mortadella Bologna Igp e venduti 33,3 milioni di kg. Rispetto al 2022 la produzione è cresciuta del 3,7% e le vendite dello 0,4%. L’affettato in vaschetta si conferma leader di mercato col decennale trend di crescita e con un aumento del 6,5%. Si è passati dai 4,7 milioni di kg lavorati nel 2013 agli 11,3 milioni di kg del 2023 con un volume di vendita più che raddoppiato, pari a +240%. Ecco perché larve e locuste perderanno sempre la partita della buona tavola.

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