Bologna, 8 dicembre 2024 – Segnalo la mia esperienza in merito alle prenotazione di una visita specialistica. Sono in lista di attesa dal 29/9/2023 (l'anno non è un refuso è proprio il 2023) per poter effettuare un test di intolleranza al lattosio. Ho cercato in più occasioni di confrontarmi con la struttura ospedaliera di Bologna preposta all'accertamento ma a tutt'oggi (4 dicembre, ndr) trascorsi oltre 14 mesi nulla è accaduto. Tuttavia non ho perso tutte le speranze di essere contattata per l'esecuzione dell'esame.
Maria Angela Calamelli
Risponde Beppe Boni
È un refrain che alla lunga può sembrare noioso, ma qui si parla non di una prenotazione a teatro, ma delle liste d'attesa per le visite specialistiche, quindi della salute, bene primario per tutti noi. Affrontiamo l’argomento spesso anche in questo spazio perché l'ondata delle lamentele e delle segnalazioni di situazioni critiche da parte dei cittadini è drammatica. Ci sono frangenti dove non ci si può appellare semplicemente alla mancanza di medici o alla difficoltà di intervenire con orari straordinari. Quando si parla della pelle delle persone bisogna intervenire senza tante storie. Se io fossi il neo presidente della Regione, Michele De Pascale, metterei al primo posto delle priorità proprio le liste d’attesa della sanità, un nodo che il suo predecessore, pur con tutta la buona volontà, non è riuscito a risolvere. Non è possibile dover attendere fino a oltre un anno per un appuntamento. Qualcosa va cambiato subito per correggere le situazioni più critiche. Secondo l’Istat nel 2023 il 7,6% della popolazione italiana ha rinunciato a curarsi: la quota di chi lo ha fatto a causa delle lunghe liste di attesa è passata dal 2,8% del 2019 al 4,5% del 2023. E a fine 2024 le cifre rischiano di peggiorare ancora. Il Codacons, associazione che tutela i consumatori e gli utenti, ha aperto uno sportello di assistenza attraverso il quale poter chiedere all’ente sanitario le prestazioni dovute nei tempi di legge.