Spese pazze, il bilancio di un’inchiesta

L’arresto di Marco Monari, capogruppo oltre 10 anni fa del Pd in consiglio regionale, ci obbliga a rileggere e ragionare ancora una volta su un gigante giudiziario che pareva, invece, aver generato al massimo un topolino

L’arresto di Marco Monari, capogruppo oltre dieci anni fa del Pd in consiglio regionale per l’inchiesta Spese pazze, ci obbliga a rileggere e ragionare ancora una volta su un gigante giudiziario che pareva, invece, aver generato al massimo un topolino. Consiglieri quasi tutti prosciolti, ma carriere politiche comunque azzerate. Tante contestazioni, ma risultati in tribunale lontani da condanne a pioggia. La responsabilità penale è individuale e i comportamenti di Monari hanno meritato secondo i giudici una pena tale da aprire le porte del carcere di Forlì. Questa inchiesta, che con un ultimo colpo d’ala viene chiusa definitivamente, conferma due realtà: se molti di quei comportamenti non erano penalmente rilevanti (acquisto di sex toys, regali, tutine, rimborsi a nastro con soldi pubblici, cioè nostri), sono invece moralmente inaccettabili e un politico deve riconoscerlo; le regole per i rimborsi e le regalie sono state cambiate, dunque il procedimento penale ha avuto un effetto. Lasciamo perdere poi il tema della presunta superiorità morale del centrosinistra, che oltre dieci anni fa era dilagante e, con questo epilogo (le abbuffate di catalane di crostacei e i weekend a Venezia sanzionati col carcere), viene definitivamente cancellata.

Rimane una domanda, da vedere su una dimensione più ampia perché riguarda il nostro ordinamento: è giusto il carcere, anche per pochi mesi, per una condanna comunque bassa o, diciamo, al limite delle circostanze che portano alla galera? È giusto per tutti i cittadini che ricevano una condanna ’bassa’, non solo per Monari? Non avrebbe più senso poter subito accedere ad altri percorsi, che comunque arriveranno, anche per ridurre l’affollamento e le condizioni spesso inumane delle carceri? Se pare complessa un’azione del Governo sull’obbligatorietà dell’azione penale, è dal delicato fronte della depenalizzazione dei reati che potrebbero arrivare novità. Il vero nodo starà nel ’come’, non solo nel ’cosa’.