Emilia Romagna, 10 borghi da visitare

Alte mura, torrioni, tetti in ardesia e capanne celtiche: il fascino del retaggio medievale e rinascimentale. Ecco i 10 luoghi da scoprire nela nostra regione

San Leo

San Leo

Bologna, 15 luglio 2021 - Alte mura di mattoni, torrioni, tetti in ardesia, capanne celtiche. Queste sono solo alcune delle meraviglie che i borghi emiliano-romagnoli hanno da offrire. Il borgo porta con sé il fascino del retaggio medievale e rinascimentale. Basta camminare su un antichissimo ponte protagonista di una leggenda, o affacciarsi dalle cinte murarie dove è nata la storia d’amore proibita tra due nobili, per tuffarsi in un’esperienza magica, a metà strada tra storia e fantasia. L’Emilia-Romagna, terra di accoglienza e di buona cucina, è anche una regione ricca di borghi particolarissimi. Eccone dieci da scoprire durante l’estate.

Fontanellato (Parma) 

Questo paese della provincia di Parma è noto, oltre che per il Labirinto del Masone (di cui si parla qui), per la Rocca Sanvitale. Si tratta di una fortezza del XIV secolo, divenuta poi residenza nobiliare della famiglia dei Conti Sanvitale che l’hanno poi abitata per circa sei secoli. Si è mantenuto intatto l’aspetto della tradizionale fortezza medievale a pianta quadrata, con le mura merlate ed un fossato pieno d’acqua risistemato all’inizio del XVII secolo dall’architetto parmense Smeraldo Smeraldi. È ancora presente lo storico ponte levatoio. Ad arricchirla ancora di più, al suo interno è presente una stanza affrescata dal Parmigianino, la “Saletta di Diana e Atteone”. Dopo il 1948, la Rocca è stata ceduta con tanto di arredi al Comune, che l’ha poi resa un museo. Oggi è possibile entrarci lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì negli orari 10.15-11.45-14.45-16.15 e sabato e domenica nelle fasce 10-12.30 e 14-17 con visite ogni trenta minuti. È possibile prenotare il biglietto sul'apposito sito internet

Bardi (Parma) 

Sulla cima di uno sperone di diaspro rosso, sopra ai torrenti Noveglia e Ceno, si erge la Fortezza di Bardi. Questo castello ha origini antichissime, le prime notizie sono datate 898, quando è stato acquistato dal vescovo di Piacenza. Nel corso dei secoli è stato attraversato dalla storia di numerose dinastie nobili che ne hanno lasciato la traccia. Basti pensare che nel 2018, è stato visitato dal Principe Alberto di Monaco per conoscere le origini antiche dei suoi avi, imparentati con i Principi Landi nel ‘500, che abitarono il castello. È possibile visitare l’interno della fortezza dalle 10 alle 19 e dalle 14 alle 19 nei festivi, pagando un biglietto di € 7 a prezzo intero.

Compiano (Parma) 

Quello di Compiano è anche conosciuto come “borgo dei girovaghi”. Il nome deriva dai “girovaghi montanari” che, originari di Compiano, viaggiarono per tutta Europa per vendere le proprie creazioni, suonare nelle fiere di paese ed esibirsi con orsi, scimmie e cammelli. A caratterizzare il borgo dandogli un tocco di unicità, i tetti in ardesia e le strade lastricate in pietra. Da visitare a Compiano anche il castello, al cui interno si trova la collezione Gambarotta costituita da arredi e dipinti seicenteschi e settecenteschi. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0525 825541, info@castellodicompiano.it . Le visite sono solo guidate.

Montechiarugolo (Parma) 

Ai piedi di un maniero di epoca medievale si estende il borgo di Montechiarugolo. Il borgo di Montechiarugolo sorge verso il X secolo, in seguito ai disboscamenti eseguiti dai monaci agostiniani dell’abbazia di Santa Felicola. Nel 1121 viene edificato l’originario castello difensivo per volere dei Sanvitale e nei secoli successivi il castello perviene ai Visconti. È stato poi distrutto nel 1313 e sui suoi resti è stato edificato l’attuale castello, che ad oggi mostra ancora l’impronta quattrocentesca conferitagli da Guido Torelli, condottiero dei Visconti. Un maniero che, innevato, ricorda la dimora degli Stark nella serie tv 'Il Trono di Spade', ma che sa essere suggestivo anche d’estate. Non a caso nel 2013 è stato il set del telefilm 'I Borgia'. È possibile visitarlo solo il sabato pomeriggio, nella fascia 15.00- 18.00 e la domenica, nelle fasce 10.00 – 12.00 e 15.00 – 18.00. Il costo del biglietto è di €10 per una visita completa e di €7 per vedere solo il primo piano. Obbligatoria la prenotazione che si può fare mandando una mail a info@castellodimontechiarugolo.it.

Bobbio (Piacenza)

Nel cuore della Val Trebbia, in provincia di Piacenza, si stende il borgo di Bobbio. A catturare l’attenzione di chi arriva è sicuramente la presenza di un ponte in pietra, dalla forma un po’ particolare. Si tratta del Ponte Gobbo o Ponte del Diavolo, che attraversa il fiume Trebbia fino alla porta dell’Abbazia di San Colombano. La leggenda narra che sul ponte si scontrarono il santo irlandese (che dà nome all'abbazia) e il Diavolo e che a ciò sia dovuta l'architettura dalla forma particolare, un po’ ricurva. Da visitare, oltre al ponte, anche l’Abbazia di San Colombano, che resta aperta tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.

Brisighella (Ravenna)

Il borgo di Brisighella conserva intatte le caratteristiche del borgo medievale. Si divide in tre colli gessosi, sui quali sono stati edificati rispettivamente: la Torre dell’orologio, la Rocca Manfrediana, Il Santuario della Madonna del Monticino. La fortezza, che appartenne alla famiglia dei Veneziani, possiede ancora i fori per le catene dei ponti levatoi sopra la porta d’ingresso, i beccatelli e le caditoie, i camminamenti sulle mura di cinta e le feritoie. Un luogo intriso di storia, che permette di camminare attraverso i secoli. E il panorama lascia senza fiato. La Rocca resterà aperta ai visitatori fino al 12 settembre negli orari 10 -12 e 16-18 nei feriali, mentre nei festivi e prefestivi 10-12.30 e 15-19 (giorno di chiusura: lunedì). Con un biglietto unico di €3 è possibile visitare la Rocca Manfrediana e il Museo Civico Giuseppe Ugonia.

San Leo (Rimini) 

Umberto Eco definì San Leo “la più bella città d’Italia”. Questo borgo si erge altissimo rispetto alle vicine colline del Montefeltro, offrendo a chi sceglie di salirci un panorama impagabile. Quella ripida stradina in salita che sale su fino alle mura è stata attraversata da Dante, San Francesco e Cagliostro, mago e alchimista palermitano. Il nome il borgo lo deve, invece, a San Leone che, arrivato dalla Dalmazia con San Marino, si stabilì lì e vi visse da eremita. In epoca rinascimentale, il dominio di San Leo fu conteso tra i Montefeltro e i Malatesta, storici rivali. Si accede al centro storico attraverso un’unica strada scavata nella roccia.  Superata la Porta di Sopra con il Torrione Trincera e si arriva direttamente nell’unica piazza di San Leo: Piazza Dante con a sinistra Palazzo della Rovere e a destra Palazzo Nardini. La fontana classica è il “centro” di San Leo e si trova dove nel Medioevo c’era l’albero della comunità o Olmo di San Francesco. Accanto alla fontana ci sono la Pieve, la più antica chiesa di San Leo e il palazzo Mediceo. Da visitare anche e soprattutto la fortezza, che dal 1614 è stata anche un carcere ed ha visto passare nobili come Felice Orsini o Cagliostro, di cui prima. Resta aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 16.30 (fino alle 17.30 nei festivi e prefestivi). Occorre pagare un biglietto di 9€.

Verucchio (Rimini) 

Questo borgo, dall'impianto medievale, confina con San Marino. Tra il IX e il VI secolo a.C. fu centro nevralgico della civiltà Villanoviana, che si pensa abbia origine etrusca. Verucchio è anche conosciuta come 'culla dei Malatesti' perché qui ebbe inizio la potenza dei Malatesta. Il borgo si stende tra due colline, su cui un tempo si ergevano due rocche: quella del Passerello e quella del Sasso. Quest’ultima è tutt’oggi presente ed è conosciuta come Rocca dei Malatesta. Posizionata sullo sperone roccioso che domina il paese, diede i natali a Malatesta da Verucchio detto il 'Centenario', che Dante cita nell’Inferno della sua Commedia come Mastin Vecchio, condottiero e conquistatore di terre e città, poi apprezzato governatore di Rimini. Meta consigliatissima per gli appassionati di storia, che permette, data la vicinanza, di visitare in giornata anche San Leo o San Marino. Per visitare la rocca è necessario pagare un biglietto di €4.50, ed è possibile farlo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30.

Montefiore Conca (Rimini) 

Oltre che a Verucchio, i Malatesta lasciarono importanti tracce nel riminese. Un’altra rocca malatestina si trova a Montefiore Conca. Montefiore è la capitale medioevale della Vallata della Conca e uno dei paesi della Signoria dei Malatesta più integri e affascinanti. All’interno delle mura è possibile visitare la cappella dell'Ospedale del Pozzo, la chiesa di San Paolo e il teatro ottocentesco. Le mura che circondano la rocca, sulle quali si può ancora passeggiare, raccontano una storia romantica e struggente. La storia d’amore tra Costanza Malatesta ed un giovane arciere di cui si era innamorata. Un amore proibito che portò all'assassinio dei due ragazzi. Secondo tante leggende si possono ancora vedere i loro spiriti aggirarsi nella fortezza. Un luogo perfetto per una visita condita di romanticismo.  La fortezza malatestiana si può visitare solo su prenotazione, dalle 10 alle 19, chiamando il numero 3494449144. Il costo a tariffa intera è di €7.

Fiumalbo, il 'borgo dei celti' (Modena) 

Uno dei borghi considerati tra i più belli d’Italia è quello di Fiumalbo, immerso nel parco del Frignano. Tra il borgo e il parco si staglia una fitta rete di sentieri, dall’architettura particolarissima e un po’ fiabesca. Ma le particolarità non finiscono qui. Questo borgo, che fu fondato nel 1038 dal marchese Bonifacio di Toscana, è anche conosciuto come “borgo dei celti”. Nella vicina Doccia si trovano circa venticinque edifici rurali in pietra che presentano particolari facciate a gradoni ricoperti e protetti da lastre di arenaria. L’origine antica e la struttura particolare consentono di ricondurle alla cultura celtica, quale testimonianza dell’architettura e della storia degli antichi abitanti delle montagne del Frignano. Un luogo davvero magico e peculiare. Sicuramente diverso dal classico borgo medievale.