REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Scuole Emilia Romagna, in caso di positività isolamento per 14 giorni

Protocollo verso la conferma nonostante la diffida dei genitori. Donini garantisce l'impegno a velocizzare i tempi per i tamponi ai docenti. A metà maggio i test salivari

Raffaele Donini, assessore regionale alla Salute (Foto Dire)

Raffaele Donini, assessore regionale alla Salute (Foto Dire)

Bologna, 29 aprile 2021 - Dopo la segnalazione di un positivo, l’Ausl contatta il preside e il referente Covid a scuola per l’indagine epidemiologica: a fronte di un caso positivo in una classe, la quarantena dei contatti stretti è di 14 giorni. Questo il protocollo stabilito in Emilia Romagna, su cui la Regione non cede. Sarà prorogato con ogni probabilità anche dopo il 30 aprile per l'ultimo mese di lezioni nonostante la diffida arrivata dalle famiglie.

Lo ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, che nei giorni scorsi ha incontrato il coordinamento dei presidenti dei consigli d'istituto e la rete dei comitati genitori di Bologna. Nel corso del faccia a faccia, l'assessore ha garantito comunque l'impegno a velocizzare i tempi per i tamponi agli insegnanti, da fare entro 24 ore dal riscontro di un caso positivo in classe.

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Donini ha anche spiegato che da metà maggio dovrebbe partire un primo test con i tamponi salivari, in modo da collaudare il sistema in vista di settembre. Inoltre, sempre a partire dal ritorno sui banchi dopo l'estate, la Regione vorrebbe anche iniziare a vaccinare contro il covid, su base volontaria, i ragazzi nella fascia d'età 16-18 anni.

Covid e quarantena, il protocollo delle scuole e le richieste dei genitori

Il protocollo tanto contestato dalle famiglie prevede che al primo caso positivo al Covid, l'intera classe venga messa in quarantena con tampone alla fine del periodo. Un sistema che ha fatto arrabbiare i genitori al punto che in 400 hanno firmato una diffida alla Regione perché torni sui suoi passi e accorci i tempi dell'isolamento, facendo subito il tampone a tutti gli studenti coinvolti. A portare avanti la diffida è l'avvocatessa ed ex assessora alla Scuola Milli Virgilio. "Se questa situazione permane, non si va neanche al Tar - avverte Virgilio, ospite ieri di 'AriaPulita' su 7Gold - si va dal giudice ordinario con un provvedimento di urgenza. Chiamiamolo sequestro di persona o prigionia: per dei ragazzi dalla seconda media alle superiori è una misura grave. Tanto più dopo aver tenuto chiuse le scuole per tanto tempo".

Ad oggi a Bologna si contano 97 classi in quarantena, in aumento. "Dati sicuramente corretti – commenta Federico Mattioli, portavoce del coordinamento dei presidenti di Consiglio d'Istituto di Bologna, parlando alla 'Dire' - ma sarebbe utile ricordare che con il nuovo protocollo regionale, la maggior parte delle classi sono in quarantena per un singolo caso e non per focolai. In precedenza, per mettere le classi in quarantena, si rilevavano almeno due casi, si valutavano i rischi legati alle attività svolte e si ponderavano i possibili reali contatti stretti".

Oggi invece "la quarantena della classe è automatica al primo caso di Covid individuato - ricorda Mattioli - per cui inevitabilmente le classi in quarantena sono di più rispetto al passato. Ma sono singoli casi accertati, non focolai". Anzi, secondo il portavoce dei presidenti di Consiglio d'istituto, "non è neanche possibile verificare se siano focolai o meno, perché non è possibile fare tamponi agli studenti durante la quarantena". Il nuovo protocollo è stato adottato "per essere più cautelativo in presenza delle varianti - continua Mattioli - ma è necessario parlare di 97 casi accertati in 97 classi, non di 97 focolai, per non diffondere una percezione della situazione distorta e artificiosamente amplificata. Non si vuole ovviamente sottovalutare la diffusione, ma la conoscenza del meccanismo di quarantena cautelare alla base del nuovo protocollo deve essere di pubblica comprensione per rendere i numeri dei casi più trasparenti. Le famiglie ci contattano preoccupate", sottolinea il rappresentante dei presidenti di Consiglio d'istituto di Bologna.

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