Industria in Emilia Romagna: cala la fiducia degli imprenditori, l’occupazione tiene

Il punto di Unioncamere, Confindustria e Intesa Sanpaolo sul manifatturiero: produzione in lieve calo. Sassi: “Crisi Marelli? Segnale delle scelte Ue sull’elettrico”

La presidente di Confindustria Emilia-Romagna,  Annalisa  Sassi

La presidente di Confindustria Emilia-Romagna, Annalisa Sassi

Bologna, 28 settembre 2023 – Nel secondo trimestre del 2023 si registra “un peggioramento del clima di fiducia degli imprenditori emiliano romagnoli”. A segnalarlo è la presidente regionale di Confindustria, Annalisa Sassi, nel corso della presentazione dell’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera dell’Emilia Romagna, realizzata in collaborazione tra Unioncamere, Confindustria e Intesa Sanpaolo.

Crisi Marelli: segnale delle scelte Ue

L'annuncio della chiusura dello stabilimento Marelli di Crevalcore è uno dei "primi segnali tangibili di quelle che sono delle scelte dell'Unione Europea un po’ radicali, che creano tensioni su territori come il nostro, dove il comparto automotive è molto presente – sottolinea Sassi –. Il cambiamento verso l'elettrico, come ci sta indicando la Ue impatterà sul nostro territorio su più fronti. Quello che è da fare è un processo mitigato e guidato e capire come riconvertirsi. Fortunatamente viviamo in un territorio che dal punto di vista della meccanica” va bene, con “dati occupazionali di tenuta” e per i 229 lavoratori che rischiano il posto “ci possono essere sicuramente delle opportunità di ricollocamento”.

Assieme a lei, ad illustrare gli esiti dello studio, c’erano Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna e Alessandra Florio, direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo. Nonostante i segnali di rallentamento, in ogni caso, quello emiliano romagnolo è “un sistema economico di grande tenuta”, assicura Sassi.

Produzione in lieve calo

In particolare, il volume della produzione delle piccole e medie imprese manifatturiere dell'Emilia-Romagna si è ridotto lievemente (-0,3%) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, mentre in termini di fatturato l'aumento dei prezzi di vendita ha determinato un aumento dello 0,7%. In calo anche gli ordini (-1%), sia quelli interni che quelli esteri, frena il commercio con l'estero.

Fiducia in calo, pesa anche l’alluvione

Le imprese interpellate per lo studio, inoltre, vedono uno scenario complesso anche per i prossimi mesi. A pesare, in particolare, sono le difficoltà nelle catene di fornitura internazionali, la forte inflazione con i suoi effetti redistributivi, la politica monetaria restrittiva adottata per contrastarla. A questo si aggiungono gli effetti dell'alluvione che ha colpito larga parte della Romagna causando danni stimati per 9 miliardi. Effetti che, secondo le stime di Guido Caselli, direttore del centro studi e vice segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, “incideranno per una percentuale poco superiore al 0,1% del Pil della regione”, ma “se la ricostruzione subentrerà in tempi rapidi – aggiunge – andrà a compensare i dati negativi legati ai danni”.

Chi scende, chi sale

I comparti più interessati dal rallentamento sono l'industria del legno e dei mobili (-5% in termini di volumi produttivi, -4,3% in termini di fatturato). Gli unici settori in crescita sono la meccanica (+1,5%) e l'alimentare (+2,5%). In generale, però, “registriamo una buona tenuta dei fatturati, legata all’andamento dei prezzi dei mesi e degli anni scorsi”, prosegue Sassi.

Occupazione in crescita

Anche l’occupazione cresce, non registrando segnali di crisi “e questo ci fa ben sperare per la tenuta dei prossimi mesi, che vedono una congiuntura particolarmente complessa”.

La stretta sul credito

A pesare sulle imprese emiliano-romagnole ci pensa anche la stretta creditizia. Dai dati diffusi da Intesa Sanpaolo emerge che nel secondo trimestre del 2023 in Emilia-Romagna si è registrata una flessione del 3,2% dei prestiti alle imprese rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in Emilia-Romagna, ma si tratta di un calo meno intenso rispetto a quello a livello nazionale del -5%.

“Dal nostro dialogo con le imprese e dall'indagine della nostra indagine Direzione Studi emerge come anche in questo momento di incertezza il tessuto economico regionale si confermi solido e reattivo”, dice Alessandra Florio, direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo. Le imprese emiliano romagnole continuano ad investire, sostenute dall’istituto.