Elezioni regionali, l’ex sardina Mattia Santori: “Siamo nati per Bonaccini, ma no al tris”

“Corsa in Europa? Voglio dedicarmi alla mia città”

Mattia Santori

Mattia Santori

Bologna, 14 gennaio 2024 – Ve le ricordate le Sardine? Gli attivisti ittici che quattro anni fa, a una settimana dalle elezioni dell’Emilia-Romagna con la sfida tra Stefano Bonaccini e la leghista Lucia Borgonzoni, mobilitarono 40mila persone in piazza VIII Agosto a Bologna. Due mesi prima il flash mob , organizzato via Facebook, dei 15mila ‘pesci’ in piazza Maggiore, sfidava il leader del Carroccio Matteo Salvini che sognava il ribaltone. Mattia Santori, allora leader delle Sardine, oggi consigliere comunale a Bologna, alla fine si è iscritto al Pd di Elly Schlein. Si dice che potrebbe esserci in vista una corsa in Ue, ma lui glissa: "Non ora. Voglio occuparmi della mia città".

A distanza di quattro anni che fine hanno fatto le Sardine?

"È stato un movimento genuino, auto organizzato. C’eravamo illusi che saremmo diventati un movimento politico, ma dopo quella scintilla ognuno ha preso la propria strada".

Che cosa è mancato?

"Non va dimenticato che il 6 marzo chiuse l’Italia per il lockdown . Eravamo un fiore giovane: non avevamo gli strumenti per farlo crescere da soli. E le intemperie ci hanno interrotto sul più bello".

Tra le intemperie ci sono stati anche i partiti?

"C’era una domanda di centrosinistra inespressa. Ma il M5s ci ha fatto la guerra, lo stesso la Sinistra radicale, mentre il Pd ci ha guardato con diffidenza. I partiti invece di aiutarci ci hanno trattato come concorrenti. Lo stesso Bonaccini non ha mai riconosciuto il nostro ruolo".

Se passa il terzo mandato, Bonaccini potrebbe correre. Torneranno le Sardine?

"Il terzo mandato è surreale. La dimostrazione che si punta a consolidare il potere anziché rinnovarlo, come in Campania con De Luca o in Veneto con Zaia. La buona politica crea eredità, non dinastie...".

Ma lei si è iscritto al Pd ...

"Io e Jasmine (Cristallo) che è in direzione dem, ci siamo riconosciuti nella contaminazione civica che ci ha fatto invadere l’unico partito plurale del centrosinistra con nuove forze. Ma non sta ancora funzionando. Non per colpa di Schlein. Ma per le correnti, blocchi di potere che continuano a irrigidire il Pd".

La scintilla non è bastata?

"No. I fuochi vanno ravvivati. Resto, però, convinto che i partiti si cambiano da dentro".