
La consegna a Serfilippi delle 550 firme contro l’antenna del campo Don Bosco
di Anna Marchetti
"L’Opera Don Orione, allo stato, non ha sottoscritto impegni contrattuali con società che svolgono l’attività di realizzazione di rete di trasmissione radiomobile". E’ quanto fa sapere don Cristiano Castellaro dell’Opera Don Orione di Fano al centro dell’attenzione dei cittadini per l’antenna 5G di Iliad che dovrebbe essere installata nel campo Don Bosco dell’istituto Don Orione. Antenna che preoccupa non poco i residenti della zona tanto da costituire un Comitato e raccogliere 550 firme che venerdì mattina sono state consegnate al sindaco Luca Serfilippi e al vicesindaco Loretta Manocchi.
Aggiunge don Cristiano Castellaro: "L’istituto Don Orione è estraneo alle procedure per il rilascio di tutte le autorizzazioni amministrative, regolamentari e paesaggistiche necessarie per l’installazione e gestione di impianti tecnici e antenne di trasmissione radiomobile ad uso pubblico. E’ compito esclusivo del Comune e delle pubbliche amministrazioni interessate, adottare un piano di antenne, scegliere i luoghi dove posizionare gli impianti ed accogliere e autorizzare le richieste dei provider nel rispetto della normativa di legge e della tutela della salute dei cittadini".
In ogni caso il 15 novembre ci dovrebbe essere l’ulteriore definitiva conferenza dei servizi, che era stata rinviata di un mese su richiesta del Comune, per l’autorizzazione dell’antenna 5G proprio nel campo Don Bosco. Difficile che si prospetti una alternativa, come sperato dai cittadini, in quanto la proposta di un diverso sito pubblico avanzata dal Comune ad Iliad è stata rifiutata dalla società. Quest’ultima, a sua volta, avrebbe indicato un’area a Sant’Orso che, però, non è stato presa in considerazione dall’Amministrazione comunale perché "non considerata un’alternativa al Don Bosco ma un ulteriore punto dove installare una nuova antenna". Situazione che il vice sindaco Loretta Manocchi spiegherà mercoledì mattina ai rappresentanti del Comitato cittadino.
Chiusa, invece, definitivamente la questione di Bellocchi in quanto l’antenna 5G di Inwit (società che opera per Tim e Vodafon) è già stata innalzata in via XI Strada. Nessuna speranza di spostare altrove neppure l’impianto 5G di Tombaccia, anche in questo caso di Iliad: la società è in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie già dal 5 marzo 2024 (giunta Seri) a cui si è aggiunto, in agosto, l’ok di Enac, uno degli enti chiamato ad esprimersi. L’unica situazione ancora aperta è quella di via Jozzino a Metaurilia: il Comune ha già individuato come proposta alternativa la stazione di sollevamento acque di Aset.