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"Acqua, decisi i rincari e il sindaco non c’era"

Mondolfo, il consigliere di minoranza Bonacorsi accusa Barbieri: "Disposti aumenti fino al 10% ma Barbieri ha disertato l’assemblea"

"Acqua, decisi i rincari e il sindaco non c’era"

Anteo Bonacorsi, capogruppo di minoranza di Mondolfo

"L’Autorità di Ambito (Aato) della provincia decide di aumentare le tariffe del servizio idrico tra l’8 e il 10 per cento e il sindaco di Mondolfo, quarto comune per numero di abitanti, non partecipa neppure all’assemblea, evitando così di prendere posizione". E’ l’affondo di Anteo Bonacorsi, capogruppo di minoranza consiliare, nei confronti del primo cittadino, che muove dalla delibera assunta dall’Assemblea di Ambito Territoriale Ottimale Marche Nord durante l’assemblea del 25 ottobre, che prevede incrementi in bolletta fino alla ‘doppia cifra’.

"Il nostro sindaco – incalza il leader di opposizione – a parole dice di impegnarsi contro questi aumenti, ma in realtà non ha neppure preso parte alla riunione che li ha stabiliti, nonostante fosse sufficiente collegarsi in videoconferenza. Dispiace sottolinearlo, ma ne emerge un quadro molto negativo dell’amministrazione, scarsamente interessata ai cittadini". Bonacorsi è un fiume in piena: "Non è concepibile che il sindaco o un suo delegato non siano stati presenti quando c’era da assumere una decisione così importante, cercando di difendere i cittadini e le imprese. Questi aumenti – aggiunge - sono inopportuni e dannosi per l’economia. Non sicuramente, invece, per le casse dei gestori, nel nostro caso Aset, che nel conto economico quinquennale 2024-2028 mostra un risultato di esercizio superiore ai 13 milioni di euro". Per il capogruppo mondolfese "i gestori produrranno utili milionari, mentre la gente sarà costretta a tirare la cinghia a causa degli aumenti nei vari settori: luce, gas, interessi bancari, carburanti, alimentari".

Tornando alle bollette idriche, Bonacorsi puntualizza: "L’indicazione data da Arera (l’Autorità di Regolazione per energia, reti e ambiente) e richiamata da Aato Marche Nord, è il tetto massimo che gli aumenti possono subire, e non una disposizione vincolante, infatti, l’Aato 5 di Ascoli Piceno ha lasciato invariate le tariffe. Per un bene pubblico come l’acqua, al di là di una gestione oculata e degli investimenti necessari per questo – conclude -, non è pensabile avere bilanci che producano utili milionari da dividere tra i soci".

Sandro Franceschetti