
"Mio marito aveva a cuore le piccole e grandi emergenze del Congo, in cui anche partorire in sicurezza può essere difficile". Lo ha detto Zakia Seddiki, moglie di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo, assassinato lo scorso 22 febbraio. La donna, cofondatrice insieme ad Attanasio dell’associazione Mama Sofia, che si prende cura di 14mila bambini di strada congolesi, ha ricevuto ieri, al Bastione Sangallo, il premio "Ho l’Africa nel Cuore", giunto alla XVII edizione. Intervistata dal giornalista Rai Vincenzo Varagona, Zakia Seddiki ha raccontato la sua esperienza al fianco del consorte, nell’impegno quotidiano contro la povertà, ma soprattutto nel promuovere iniziative di aiuto concreto, per favorire lo sviluppo di uno dei Paesi più poveri del Mondo.
Presenti alla cerimonia la presidente del sodalizio, Anita Manti, che nel 2016 aveva conferito il medesimo premio al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ora condannato a 13 anni di reclusione in relazione alle sue attività di accoglienza. "Attendiamo gli sviluppi giudiziari – ha commentato Anita Manti – e rispettiamo il lavoro della magistratura, ma Mimmo Lucano rimane per noi l’esempio di un valido modello di accoglienza". Sul palco, per la premiazione, erano presenti il sindaco, Massimo Seri, l’assessore Dimitri Tinti, il consigliere provinciale Enrico Nicolelli, e tutte le massime autorità. Oltre a una targa, Zakia Seddiki ha ricevuto un quadro dipinto da un noto pittore fanese, che raffigura quattro persone che si danno la mano in un girotondo e hanno in mano un fiore che, come ha spiegato la vicepresidente, rappresenta Luca Attanasio.
E’ stato un momento di intensa commozione, quello della consegna del dipinto, a cui è seguito un lungo applauso. Il sindaco ha infine premiato con una pergamena l’associazione Africa Chiama, in occasione dei 20 anni dalla fondazione: "Se in questa città è cresciuta la solidarietà, se abbiamo conosciuto meglio un continente con i suoi problemi ma anche con le mille risorse, è per merito vostro. Grazie per averci insegnato ad aprire i confini dei nostri cuori". Sentita la partecipazione del pubblico, costituito da attivisti dell’associazione ma anche da tante famiglie con bambini, che hanno seguito entusiasti un pomeriggio denso di eventi musicali e di spettacolo, di cucina etnica e varie prelibatezze. Filo conduttore, i diritti civili, l’accoglienza, l’Intercultura: i cavalli di battaglia di Africa chiama, che ha anche premiato un gruppo di attivisti.
Poi la serata è stata animata dalla musica, con il concerto del Fano Gospel Choir, diretto da Caterina Di Placido, ed è proseguita con la consueta Notte Nera, cibo etnico e vibrazioni afro reggae, con Devon Miles&Mr3 Djset, Sista Ila and the Navigators e Double Spliff Sound System. Marco D’Errico