Case popolari, 5 Stelle chiedono lumi sul bando

Vogliono che sia fatta chiarezza sulla regolarità del bando per aggiornare la graduatoria dell’assegnazione delle case popolari, i consiglieri 5 Stelle. Per questo Tommaso Mazzanti, Francesco Panaroni e Matteo Giuliani hanno inoltrato al segretario generale del Comune di Fano una "richiesta di controllo di regolarità" sia dell’avviso pubblico sia della delibera consiliare dell’11 dicembre scorso che ha cambiato il regolamento dei Servizi Sociali per la sua compilazione.

Sono due le cose fatte dalla maggioranza, che hanno infastidito il consigliere Giuliani. "Nel momento in cui è stato fatto il bando (il 1° dicembre scorso) il regolamento prevedeva che le domande si potessero presentare sia direttamente al protocollo, che per raccomandata o pec – spiega Giuliani –. Invece loro indicano come unica modalità quella “telematica dalle ore 00:00 del 01122020 alle ore 24:00 del 31122020“. Quindi in modo difforme da quanto prevede il regolamento. Tra l’altro il termine è di soli 31 giorni (generalmente sono 60)". Per Giuliani l’atto, così fatto, è illegittimo perché difforme dal regolamento. Ha provato a dirlo in consiglio comunale, ma per lui le risposte ottenute sono “frottole“.

"Quando si sono resi conto che le cose così fatte non andavano bene – prosegue il consigliere – al posto di modificare il bando hanno portato in consiglio la modifica del regolamento, recependo le difformità contenute nell’avviso pubblico". Ma per i 5 Stelle "la legge non dispone che per l’avvenire e ci vuole una legge dello Stato per autorizzare la retroattività di atti del Comune". La risposta del dirigente dei Servizi Sociali irrita ancora di più Giuliani. "Mi hanno spiegato che il decreto semplificazione impedisce le comunicazioni tra amministrazioni pubbliche e private in forme diverse dalla via telematica e che questa sostituisce e cassa le norme regolamentari difformi. Ma la pec è sicuramente una modalità telematica. Il fatto che quella sia una frottola lo dimostrano anche altri bandi. Il decreto semplificazione prevede la modalità telematica per gli enti pubblici statali, sì per ridurre i termini… ma per ridurre in futuro i tempi in cui l’amministrazione disbriga le pratiche e non per ridurre i tempi a disposizione dei cittadini".

Tiziana Petrelli