Coronavirus Fano, buoni pasto. I supermarket si tirano indietro

Alcuni non li accettano, i cittadini protestano. Contestato il costo delle commissioni a una società che li gestisce. Interviene il Comune

Cittadini in fila al supermercato

Cittadini in fila al supermercato

Fano, 3 aprile 2020 - Caos buoni pasto, tra i supermercati che li rifiutano e la rabbia dei cittadini, alcuni costretti a fare dietro front dopo lunghe attese in fila. Sotto accusa finiscono i buoni pasto gestiti da Edenred Italia srl, l’azienda con cui il Comune ha la convenzione, rifiutati da molti punti vendita, che ritengono alte le commissioni e molto lunghi e macchinosi i tempi di rimborso. Ma ci sono anche i market che respingono qualunque buono pasto, mentre altri condizionano l’uso dei ticket del Comune solo per l’acquisto di determinate tipologie di prodotti alimentari.

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Un atteggiamento che già si anticipava qualche giorno fa, quando le tre sigle associative della grande distribuzione, ovvero Ancc-Coop e Ancd-Conad, in una nota avevano spiegato che "non applicheremo lo sconto del 10 per cento, se la modalità prevista dai Comuni per questa importante azione di solidarietà fossero i buoni pasto". Una situazione che ha indotto l’assessore ai Servizi sociali, Dimitri Tinti, a contattare ieri il gestore di Edenred, con cui il Comune ha un contratto da diversi anni, che gli ha assicurato che "durante l’emergenza Covid-19, la commissione richiesta agli esercizi commerciali convenzionati o che si vogliano convenzionare sarà pari a zero".

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"Inoltre – ha spiegato Tinti –, l’azienda riconosce al Comune un incremento pari al due per cento dei fondi assegnati dal Governo, da utilizzare per i buoni spesa. Per convenzionarsi, si deve comunicarlo all’Ufficio commercio e, per il rimborso dei buoni, allegare l’apposito modulo di adesione e inviarlo ad Edenred". Ma l’iniziativa non convince, tra gli altri, il responsabile di una rete di supermercati fanesi, che ha detto a chiare lettere che continuerà a rifiutare i buoni da Edenred, che "impongono tasse e trattenute che sfiorano il 30 per cento, a meno che quanto annunciato non sarà confortato da un accordo scritto, a garanzia di un procedimento di rimborso meno farraginoso".

Sulla vicenda interviene anche Stefano Pollegioni, presidente de La Nuova Fano, ritenendo che "il Comune avrebbe dovuto prima aprire un tavolo di confronto" con le associazioni di categoria e con gli stessi gestori dei supermercati: "Si potevano scegliere altre modalità operative, meno burocratiche, per evitare ai cittadini, che sono già in difficoltà, l’ennesima umiliazione nel vedersi i buoni rifiutati". Poi l’invito a seguire l’esempio di altre città: "A Mondolfo, ad esempio, i buoni sono emessi dal Comune e si può fare la spesa in tutti i negozi, mentre in altre realtà si è scelto di pagare anche attraverso la tessera sanitaria". Fausto Baldarelli, responsabile della Cna, si dice "fiducioso di quanto annunciato dall’assessore Tinti", aggiungendo: "Se le cose stanno in questi termini, stiano tranquilli i gestori delle piccole rivendite alimentari, che avevano manifestato in un primo momento la loro contrarietà alle condizioni imposte da Edenred". I buoni pasto distribuiti al momento attingono al "fondo anticrisi" del 2019, ma quelli che saranno distribuiti nei prossimi giorni, finanziati dai 320mila euro erogati dal Governo, come ha annunciato l’assessore al ramo, saranno sempre gestiti dalla medesima società.