Sassonia, mare proibito anche con lo scolmatore

Emesso divieto di balneazione. Aset: "Purtroppo l'impianto non è ancora in funzione"

La spiaggia libera di Sassonia, fino a venerdì è vietato entrare in acqua, così come in altri tratti, più piccoli, sul lungomare

La spiaggia libera di Sassonia, fino a venerdì è vietato entrare in acqua, così come in altri tratti, più piccoli, sul lungomare

Sassonia, 18 luglio 2018 - Nuovo divieto di balneazione nella spiaggia libera di Sassonia: da 50 metri a nord della pista dei go-kart fino al confine con i bagni Sergio. Bagno in mare vietato da ieri mattina fino almeno a venerdì, quando saranno disponibili le analisi effettuate da Arpam. Divieti di balneazione che, con l’entrata in funzione dei due nuovi scolmatori realizzati da Aset, all’inizio e alla fine di viale Ruggeri, dovrebbero scomparire. Con i nuovi impianti in funzione le acque provenienti dalle fognature miste (acque nere e acque meteoriche) saranno infatti scaricate a 400 metri dalla riva. Purtroppo, però, nessuna delle due opere, su cui Aset ha investito 2 milioni di euro, è stata ancora collaudata e consegnata all’azienda. «L’impianto di via del Bersaglio – spiega il presidente di Aset spa Paolo Reginelli – non ha l’allaccio all’Enel anche se noi abbiamo presentato tutte le pratiche». Per quanto riguarda lo scolmatore lato viale Adriatico, il più grande dei due, sono in fase di preparazione i nuovi ancoraggi in cemento armato dopo che, alla fine di giugno, a seguito di una mareggiata, una parte della tubazione era emersa in superficie. Ancoraggi aggiuntivi che «saranno posizionati – assicura Reginelli – per la fine del mese». Poi ci sarà la fase di collaudo e solo allora la consegna di entrambe le opere ad Aset: tempi non proprio brevi.

Nel frattempo Sassonia 3, in caso di mareggiata, continua ad essere colpita dal divieto di balneazione che, se prima era limitato a 50 metri a nord e a sud dei vecchi scolmatori, oggi si estende per tutto il tratto di mare di fronte alla spiaggia libera. Il posizionamento delle scogliere contro l’erosione marina riduce la circolazione dell’acqua e giustifica un divieto di balneazione più esteso. Quelle emesse dal Comune sono ordinanze cautelative, a tutela della salute dei bagnanti.

Se si aspettassero i tempi tecnici delle analisi dell’Arpam, che richiedono 48 ore dal prelievo dei campioni di acqua, i provvedimenti arriverebbero a emergenza superata. «Purtroppo ci sono dei tempi tecnici – spiega Renzo Brunori del servizio Ambiente del Comune – che non è possibile accelerare». Le analisi servono, infatti, a verificare la presenza di colonie di escheria coli e di enterococchi: se per i primi bastano 24 ore, per i secondi ne servono 48. Il divieto di balneazione, di tipo cautelativo, è scattato non solo a Sassonia, ma in un’altra decina di punti sul lungomare, seppure per specchi d’acqua più limitati, vicini a piccoli scolmatori: a Gimarra, a 150 metri a nord del sottopasso ferroviario, in via dei Barchetti, via delle Brecce, a Torrette (in prossimità del sottopasso di via Marsigliano), a Rio Crinaccio (casello ferroviario), a Ponte Sasso (via Faà di Bruno 169) e zona hotel Imperial. Bagno vietato anche a 30 metri a nord del Torrente Arzilla.