Droga a Fano: cocaina e soldi nel B&b, vacanza finisce in manette

Arrestati dai carabinieri per spaccio un uomo e una donna 40enni di Fano. Gestivano un vasto giro di droga da Pesaro a Fossombrone

Droga, smantellata rete di spaccio a Fano

Droga, smantellata rete di spaccio a Fano

Fano 20 agosto 2022 - Il B&B come deposito della droga. Uno lo sono andati a prendere un mesetto fa a Desenzano del Garda, dove era in vacanza con un bel gruzzoletto di banconote al seguito. L’altra l’hanno attesa l’altro giorno all’aeroporto di Bologna, dove è atterrata di ritorno dalle lunghe vacanze in Spagna.

Quando i due 40enni fanesi, soci in affari illeciti, avevano fatto le valige per partire ognuno verso la propria destinazione, non immaginavano di certo che al ritorno i carabinieri della Compagnia di Fano li avrebbero ammanettati e portati in carcere, in esecuzione di un mandato d’arresto spiccato dal giudice delle indagini preliminari di Pesaro al termine di un’indagine che li vede coinvolti a vario titolo (e in concorso tra loro) per "detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti", "indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti", "estorsione aggravata e continuata" e "calunnia".

Tutto è cominciato due anni fa, in piena emergenza Covid, quando i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Fano hanno arrestato un giovane tossicodipendente, che aveva appena acquistato 10 grammi di cocaina. Poco prima i militari l’avevano visto avvicinarsi in bicicletta ad una piccola utilitaria parcheggiata in Sassonia. Gli occupanti gli avevano passato qualcosa dal finestrino, che il ragazzo aveva velocemente inserito all’interno dello zainetto che portava a tracolla. Era settembre 2020. Da lì sono partite le indagini a carico dell’uomo, il 40enne fanese ufficialmente nullafacente ma col portafoglio sempre pieno, a cui l’auto risultava in uso.

Gli ulteriori appostamenti e le indagini di polizia condotte per svariati mesi hanno portato ad accertare che l’uomo era spesso in compagnia della donna, compagna d’affari ma non nella vita, quando dava appuntamento ai suoi clienti. I due soci si rifornivano a Riccione ed avevano un giro che gli permetteva di cedere circa 300 grammi di cocaina ogni mese, per 70 euro al grammo: 21mila euro in nero, tolte le spese.

Fatale per l’uomo è stato uno di questi viaggi di rifornimento a Riccione, perché rientrando a Fano con l’auto carica di coca è stato beccato con le mani nel sacco ed è stato arrestato. Da lì i suoi problemi sono solo iniziati, perché durante l’udienza di convalida dell’arresto, ha mentito al giudice, tentando di accusare altri dei reati che gli venivano imputati. Per questo ora a suo carico pende anche l’accusa di "calunnia".

Gli inquirenti sono convinti che le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Fano, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pesaro, hanno permesso di disarticolare una organizzata e sistematica attività di spaccio al dettaglio di cocaina e marijuana tra Fano, Pesaro e Fossombrone e assicurato alla giustizia un uomo pericoloso. Perché a carico del 40enne fanese, sono state accertate anche condotte estorsive: tra l’aprile 2021 e il gennaio 2022, infatti, per convincere due clienti ad estinguere i loro debiti di droga li aveva minacciati di morte e picchiati, per fargli capire che non scherzava affatto.