Fondazione Carifano, il saluto di Tombari all’ultima assemblea dei soci

Giorgio Gragnola ha la strada ormai spianata per la successione

Fabio Tombari lascia la presidenza della Fondazione Carifano dopo 15 anni

Fabio Tombari lascia la presidenza della Fondazione Carifano dopo 15 anni

Fano, 29 aprile 2019 - Il saluto di Fabio Tombari dalla presidenza della Fondazione è terminato con un applauso. In prima fila, seduto ad ascoltare la relazione ai soci, anche il sindaco Massimo Seri. Non c’è stato il pienone ieri mattina anche perché ormai i giochi sono scontati: una trentina gli assenti. Il 13 maggio il consiglio generale – quasi tutti in scadenza – voterà il nuovo presidente. Una sola lista è emersa ed è quella legata al nome di Giorgio Gragnola, commercialista, fondatore dello studio “Pragma”, tre figli.

Un uomo di lungo corso: Gragnola è entrato a far parte dei soci della Fondazione quando sulla prima poltrona c’era Valentino Valentini. Ha quindi seguito, Gragnola, tutto il percorso e tutti gli atti della presidenza di Fabio Tombari, durata 15 anni. Tombari che non poteva essere rieletto, ma resta come socio. Un Tombari che ha riconosciuto, nel corso della sua relazione l’errore a posteriori fatto con Banca delle Marche con l’acquisizione delle quote acquistate da Francesco Merloni a poco più di un euro. Il sogno di una “scalata” alla banca finito con un bagno di sangue finanziario.

Il patrimonio che nel 2003 era di 146 milioni è oggi sceso a 114. Nel corso di 15 anni sono stati fatti investimenti immobiliari per 30 milioni; 15 milioni sono state le erogazioni tra cultura, sanità e ambiente. Sono stati pubblicati anche 200 libri.

La consegna del testimone da Tombari a Gragnola è senza scosse perché fino a ieri era stata presentata una sola lista. Si sono dissolti tutti i possibili concorrenti, compreso Giorgio Magnanelli, anche lui commercialista, manager della Conad, che era stato messo nella terna che aveva presentato il vescovo Armando Trasarti.

L'attual uomo messo in rappresentanza della Curia, e cioè il commercialista Rondini, spesso critico nei confronti dell’attuale gruppo dirigente, come tanti altri non si è presentato all’assemblea. Tra i nomi che erano emersi per succedere a Tombari anche quelli di Tonino Giardini, Luca Guerrieri e il professor Mauro Magnani, prorettore dell’ateneo di Urbino, e l’uomo di biotecnologie della sede staccata cittadina.

Un docente che ha marciato sempre in sintonia con il presidente Tombari. Comunque tre i potenziali presidenti: Tonino Giardini, Francesca Mariani e Giorgio Gragnola tutti nel consiglio generale e cioè l’organismo che il 13 voterà il successore di Tombari. I primi due per varie ragioni, compresi gli impegni di lavoro, non hanno fatto un passo avanti candidandosi. E quindi sul tavolo è rimasto solo Gragnola. Luca Guerrieri, altro personaggio che riscontrava simpatie, così come tutti gli altri componenti del consiglio generale, è in scadenza di mandato. Insomma mare calmo, bonaccia: l’ultimo scontro avvenuto in Fondazione, con dimissioni, assemblee infuocate, risale al periodo della presidenza di Valentino Valentini quando si cedette la partecipazione azionaria della Carifano alla Banca Popolare di Ancona. Spaccatura totale.

m.g.