"Il Pd lascia macerie e i giovani se ne vanno"

Regionali, Carloni ha presentato la sua candidatura: "Dopo Covid, crac Banca Marche e terremoto o ci rialziamo adesso o mai più".

Migration

"Una Regione ad un passo dal collasso. Il covid, il crac di Banca Marche e il terremoto: o ci rialziamo adesso o sarà troppo tardi". Il consigliere uscente della Lega, Mirco Carloni, ha presentato ieri pomeriggio la sua candidatura al consiglio regionale, nella sede elettorale di viale Adriatico, parlando delle difficoltà che rischiano di segnare il declino delle Marche.

"Il Pd – secondo Carloni – ha commesso gravi errori sul fronte dell’economia e del lavoro: "Servono interventi a sostegno dell’occupazione" e nella gestione del terremoto "dopo 4 anni solo il 7% del patrimonio immobiliare pubblico è stato ricostruito, mentre le macerie non sono state portate via". Per quanto riguarda le imprese in maggiore sofferenza, ha fatto presente Carloni, "sono il settore immobiliare, quello delle attività artistiche e di intrattenimento, l’alloggio e la ristorazione e il manifatturiere". Carloni denuncia "l’assenza di sostegno al credito per le imprese, rimaste senza alcun aiuto: gli effetti drammatici si vedranno nel prossimo mese". Per candidato consigliere nessun aiuto da parte della Regione che invece di sostenere i marchigiani "è impegnata, nel timore di una sconfitta, in una corsa alle nomine che, invece, avrebbe dovuto lasciare a chi governerà nella prossima legislatura". Particolare attenzione Carloni ha voluto dedicare ai giovani e all’immigrazione giovanile: "Negli ultimi anni i giovani sono costretti ad andarsene da questa regione per trovare lavoro e crearsi un futuro: stiamo perdendo una intera generazione e gli effetti di questo fenomeno li sentiremo tra vent’anni".

Toccato, ovviamente, il tema della sanità: "Al centro dell’attenzione ci devono essere i pazienti non i burocrati. Dobbiamo pensare a ridurre i costi degli apparati burocratici (Asl e Asur) che ingessano la spesa amministrativa per dirottare le risorse verso l’assunzione di infermieri e medici. Va anche rivisto il rapporto con i privati per fermare la fuga verso la sanità delle altre regione: non solo Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ma anche Abruzzo". "Non possiamo fare a meno – ha proseguito – dei presidi sanitari sul territorio, così come serve una struttura ospedaliera nuova ed efficiente ma la posizione migliore non è Muraglia". Per Carloni se il centrodestra andrà al governo dovrà rivedere anche la convenzione che Fano ha firmato con la Regione nel 2018. "Credo che sarebbe nostro compito – spiega – riprendere in mano la situazione e rivalutare tutto".

Anna Marchetti