TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Ion, il prof Matteo e il Baskin: felicità è una palla a spicchi

Era un ragazzo timido e incerto, ma oggi il ventenne fanese ha trovato la sua dimensione in campo. "Per noi è un pilastro"

Un raggiante Ion Negru, ex studente del Polo 3 di Fano e giocatore di Baskin

Un raggiante Ion Negru, ex studente del Polo 3 di Fano e giocatore di Baskin

Questa storia è un inno alla forza dello sport inclusivo, capace di abbattere ogni barriera e restituire dignità e felicità. La felicità di un ventenne fanese, immortalata in una foto in cui sorride radioso, racconta più di mille parole il potere del Baskin: un potere che non solo ha trasformato la vita di un ragazzo, ma insegna che, con il giusto incoraggiamento, i limiti possono diventare trampolini verso nuovi orizzonti. Tre anni fa, l’arrivo di Ion Negru all’Istituto Tecnico Professionale Polo3 di Fano sembrava quello di un ragazzo invisibile agli occhi del mondo. Giovane moldavo con disabilità motoria, Ion ha faticato a trovare il proprio spazio: parlava poco l’italiano, era privo di amici, e le sue giornate scorrevano tra sedute riabilitative in piscina e qualche partita ai videogiochi. Ma il suo sorriso, quello, non è mai mancato.

È qui che è entrato in scena il suo prof Matteo Lucarelli, insegnante di Scienze Motorie al Polo3. Al suo primo anno di insegnamento, Lucarelli si è trovato di fronte a un ragazzo che, pur limitato da difficoltà fisiche, aveva una luce dentro di sé. È stata quella luce a ispirarlo a proporre a Ion una sfida: partecipare al gruppo sportivo pomeridiano di Baskin, il basket inclusivo che abbatte barriere e unisce persone con abilità diverse sullo stesso campo. La risposta iniziale? Una serie infinita di "no". Ma Matteo non si è arreso. Con pazienza e determinazione, lo ha convinto a provare almeno un allenamento. È stato il primo passo di una trasformazione che ha cambiato la vita di Ion per sempre. È iniziato così il viaggio di Ion nel Baskin. Dapprima timido e incerto, ha cominciato a divertirsi, a sentirsi parte di qualcosa di grande. Tanto grande che il coach della Booom Baskin di Pesaro, Francesco Droghini, ha intravisto in lui un potenziale speciale e lo ha invitato ad allenarsi con la squadra. Ion si è ritrovato in un gruppo di "pazzi scatenati", come li definisce Matteo, impegnati non solo in campionati e tornei, ma anche in grigliate, pizzate e momenti di vera condivisione. Oggi, dopo tre anni, Ion è un pilastro della squadra. Ha conquistato la prima squadra, ha tatuato sul braccio il simbolo del club e si gode una vita piena di significato e amicizie. Ogni volta che vede il suo ex insegnante, lo ringrazia per averlo spinto quel giorno sul campo di Baskin. Ma oggi Matteo Lucarelli ribalta la prospettiva: "Sono io che devo ringraziare lui".

Tiziana Petrelli