L’addio a Giannina A Barchi è ancora choc

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Barchi ha dato ieri pomeriggio l’estremo, commosso, saluto a Giannina Fucili, la 67enne trovata priva di vita la sera del 10 giugno nella sua casa in piazza Filippo Terzi. A celebrare la cerimonia funebre, nella chiesa della Santissima Resurrezione, è stato il parroco don Mirco Ambrosini, che all’inizio del rito ha voluto esprimere ai familiari e agli amici della donna l’affetto di tutto il paese: "La comunità vi è vicina, nel silenzio e nella preghiera". Il don ha poi proseguito con parole di fiducia cristiana: "Ogni persona ci mostra un riflesso dell’amore di Dio. Siamo tristi, ma viviamo questo momento con speranza, perché quel raggio di luce che il Signore aveva dato a Giannina si compie ora nella Resurrezione, rappresentata in questo luogo dal cero pasquale". "Affidiamo a te, Signore, la nostra sorella – ha aggiunto il sacerdote -. Falla fiorire nel giardino del Paradiso e aiuta tutti noi ad affrontare le intemperie dell’esperienza terrena senza perdere mai la speranza. Ti chiediamo di consolare i nostri cuori e di accogliere Giannina nella bellezza della vita eterna". Frasi quelle del don, seguite con grande partecipazione e, probabilmente, con il pensiero di molti ancora rivolto a quelle tragiche ore in cui il corpo della donna è stato rinvenuto, a distanza di almeno quattro giorni dalla morte, senza che negli ultimi frangenti di vita la 67enne sia riuscita a chiedere aiuto e senza che il marito convivente, 85enne, in gravi condizioni di salute, sia stato neppure in grado di dare l’allarme nelle ore e nelle giornate successive. Una tragedia nella tragedia, che ha profondamente scosso la comunità locale e che ha indotto l’autorità giudiziaria a compiere accurate indagini, ancora non del tutto concluse, nonostante, ormai, il decesso per cause naturali sia ritenuto certo.

Sandro Franceschetti