L’educatrice: "Spostare la sede è come emarginare"

Flaviana Errico interviene nel dibattito: "Quell’esperienza va sostenuta con ogni mezzo. E’ un’eccellenza rara"

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Ieri era aperto in via Froncini lo sportello Hacca Risponde, dove il terremoto non ha impedito di proseguire le attività ai ragazzi ed educatori. Una di loro, Flaviana Errico, educatrice che ha lavorato per molti anni allo sportello di Hacca Risponde, interviene per sottolineare il valore di questa esperienza: "Un’eccellenza che andrebbe sostenuta con ogni mezzo, non messa ai margini. Quel piccolo spazio, con pochi mezzi a disposizione, rappresenta un prezioso strumento di abbattimento delle barriere mentali, una rara occasione di guardare la persona e non la sua disabilità". "Ogni volta che una persona entra in quell’ufficio, un piccolo mattoncino del muro delle barriere mentali, cade. Non ci sono bambini in corpi da adulti, ma uomini e donne che offrono un servizio con competenza e professionalità. L’ubicazione di quello spazio veicola un messaggio potente: si trova nell’intreccio delle vie del centro città, così come le vite delle persone che ci lavorano devono intrecciarsi nel tessuto cittadino. Spostare lo sportello fuori da questo spazio simbolico significherebbe mettere ai margini anche le persone che ci lavorano".