Picchiano i carabinieri ed evadono dagli arresti domiciliari

Frattura alla falange di una mano per un militare, rottura di un piede per l’altro

Una pattuglia dei carabinieri di Saltara

Una pattuglia dei carabinieri di Saltara

Cartoceto (Pesaro e Urbino), 1 febbraio 2016 - E’ quasi l’una di notte. Il proprietario di un locale di Lucrezia rimprovera un cliente: ha bevuto troppo, lo invita a smettere, lui di risposta diventa sempre più molesto e aggressivo. Il gestore, allora chiama il 112. Pochi minuti e arriva una pattuglia della stazione di Saltara. Il ragazzo vede i militari, esce dal locale e va loro incontro. I carabinieri lo riconoscono perché ha precedenti per spaccio di droga e innumerevoli segnalazioni alla prefettura quale assuntore.

Non ha mai creato particolari problemi e, per questo, i carabinieri tentano un dialogo. Gli chiedono cosa sia successo. Lui, di risposta, inveisce contro di loro abbassandosi i pantaloni per mostrare i genitali. I militari comprendono che è fuori di senno, sicuramente per abuso di droga e alcool, e lo invitano alla ragione, ma non sortiscono l’effetto voluto. Il ragazzo gli si scaglia contro, prima provando a dare una testata e poi un calcio. Un carabiniere gli afferra la gamba e il ragazzo cade a terra. I due militari lo bloccano, stando attenti a non comprimergli il torace; le cronache recenti insegnano infatti che coloro che abusano di cocaina, con il battito accelerato, se compressi possono morire.

Vista la scena, un amico dell’esagitato, anch’egli fortemente alterato per abuso di droga e alcool e con un curriculum vitae similare, si avvicina e si scaglia contro i carabinieri per liberare il fermato. Un carabiniere cerca di contenerlo e il fermato prova a divincolarsi. La situazione si complica ma, fortunatamente, i clienti del bar accorrono per dare manforte ai carabinieri. In particolare, due ragazzi dell’entroterra fanese, un italiano e un moldavo, aiutano i militari nell’opera di contenimento dei due amici completamente fuori controllo.

Nel frattempo arriva una seconda pattuglia della Radiomobile di Fano. I due amici non si placano, continuano a reagire e durante le operazioni di trasferimento al mezzo di servizio il primo dei fermati riesce a colpire uno dei militari con una testata allo zigomo. Poi la partenza dei mezzi dei carabinieri, accompagnata da un lungo applauso liberatorio dei clienti del pub. Portati in caserma, i due ragazzi, N.C. e C.S., entrambi 25enni di Cartoceto, vengono tratti in arresto e, su disposizione del pm di turno, portati presso i rispettivi domicili agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima che si sarebbe dovuto celebrare il lunedì successivo. Nel frattempo i militari si recano al pronto soccorso.

Dall’esame radiografico emerge che i due carabinieri di Saltara hanno subito uno la frattura della falange della mano destra e l’altro la rottura del piede destro. Per entrambi una vistosa ingessatura e 30 giorni di prognosi, a cui si aggiungono 5 giorni di prognosi per due militari del Radiomobile, rispettivamente per contusione allo zigomo e al polso. La cosa incredibile è che non soddisfatti della rocambolesca nottata i due amici, una volta giunti ai loro domicili, nonostante avessero sottoscritto le prescrizioni che gli imponevano di rimanere a casa, se ne sono allontanati tranquillamente.

Tanto che N.C., a mezzogiorno del giorno successivo viene rintracciato a Calcinelli di Saltara, lungo la via Flaminia, con una chitarra in mano. Alla richiesta di spiegazioni ha detto che doveva restituire la chitarra ad un amico e che, comunque, aveva troppo da fare per starsene a casa tutto il giorno. Alle 17,30 i carabinieri rintracciano anche C.S., a Lucrezia, in viale Trento, mentre era a spasso con il cane.

In questo caso l’evasione era dettata dal fatto che i suoi familiari non avevano confidenza con l’animale e solo lui poteva accompagnarlo per i bisogni. Contestata per entrambi l’evasione dagli arresti domiciliari, il pm ha disposto la custodia presso le camere di sicurezza della caserma di Fano. Questa mattina l’udienza di convalida. Il rito per direttissima non è stato celebrato in quanto il difensore ha chiesto i termini a difesa. Il processo si celebrerà il 16 febbraio. N.C. aspetterà il processo agli arresti domiciliari e C.S., sottoposto all’obbligo di dimora, non potrà allontanarsi dal comune di residenza. Decisamente peggio, però, è andata ai militari, che dovranno obbligatoriamente rimanere a casa in convalescenza negli orari previsti dalla legge per la visita fiscale.