Nessuna violenza: è stata una morte naturale

L’esito dellautopsia sul corpo di Giannina Fucili, la 67enne trovata morta venerdì scorso in casa sua: a tradirla sarebbe stato il cuore

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Nessun segno di violenza. Giannina Fucili, 67 anni, non è stata uccisa. La risposta al mistero sulla fine della donna trovata senza vita venerdì scorso alle 18 nella sua casa di Barchi, l’ha data l’autopsia ieri pomeriggio: una morte per cause naturali. A tradirla sarebbe stato il cuore (era cardiopatica) e forse anche un’emorragia interna. Sul punto, si attende però una risposta definitiva nei prossimi giorni. Perché allora tutto quel sangue, così come riferito da chi ha visto la scena? L’esame ha spiegato anche questo. E cioè che più che sangue, si trattava di liquidi biologici che vengono lasciati da un corpo in stato di putrefazione. Come era quello di Giannina.

Il decesso, come rilevato dal medico legale, è infatti avvenuto almeno 4 giorni prima del rinvenimento del cadavere. Ma, alla scoperta del corpo, in un primo momento si è pensato all’omicidio. O meglio, non si è potuto subito escludere l’ipotesi più violenta. E questo perché il corpo della 67enne era molto scuro, quasi nero, e proprio per lo stato di decomposizione in cui si trovava. Impossibile vedere eventuali segni di strangolamento sul collo. Ma l’autopsia li ha esclusi. E ci sarebbe anche una spiegazione a quella morte in solitudine.

Il marito della donna, Antonio Pazzaglia, 85 anni, ex carrozziere, sposato in seconde nozze, era al piano di sopra, in stato confusionale, al momento della scoperta del corpo di Giannina. L’uomo, come è stato accertato in queste ore, soffre di una forte demenza senile. Era malfermo sulle gambe, quasi invalido. Giannina si prendeva cura di lui in tutto. "Era diventata anche la sua badante" ha detto chi li conosceva bene. Due le ipotesi su Antonio: la prima che abbia visto la moglie morire, poi, spaventato, si sia rifugiato al piano di sopra dove è rimasto senza mangiare e bere da lunedì scorso fino a venerdì. A causa della sua patologia, si è molto probabilmente scordato di quello era successo al piano inferiore. Quando gli inquirenti lo hanno trovato, era in forte stato confusionale a causa dello stato di denutrizione e disidratazione.

L’altra ipotesi è che l’85enne fosse già al piano di sopra quando è morta la moglie e non sia riuscito a scendere. In entrambe le ipotesi, le sue condizioni psichiche gli hanno impedito di chiedere aiuto. Resta da capire come sia stato possibile che una donna sia morta senza che nessuno per 4 giorni, e forse anche da prima, l’abbia cercata. Anche questa domanda è sul tavolo degli inquirenti. E la risposta potrebbe venire dai parenti o anche dal medico di base di Giannina e Antonio.

e. ros.