Nuova vita per il leccio secolare ’sfrattato’

Un gruppo di cittadini salva l’albero di piazza Marcolini, condannato dal Comune all’abbattimento. Trasferito in una proprietà privata

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di Anna Marchetti

"Un leccio secolare in ottimo stato, con radici profonde solide e ricco di ‘capillari’ superficiali (le radici più recenti che dovrebbero consentire alla pianta di attecchire in un nuovo terreno)". Così si sono espressi gli addetti ai lavori sull’albero di piazza Marcolini (quello all’angolo di via Borgogelli) salvato, ieri mattina, dall’abbattimento disposto dal Comune in vista della riqualificazione dell’area. Il salvataggio è stato possibile grazie all’intervento di un gruppo di cittadini che ha dato vita al Progetto Exodus, facendosi carico del costo dell’espianto (circa 2mila euro).

Il leccio è stato trasferito nella proprietà privata, a sud del Metauro, di una socia di Lupus in Fabula che se ne prenderà cura: sarà inserito all’interno di un boschetto naturale tra olmi, allori e biancospini. Il punto preciso del trapiantato è stato scelto dopo un sopralluogo tra la proprietaria dell’area e gli addetti del Vivaio Uguccioni. Particolarmente delicata l’operazione di espianto eseguita ieri dagli addetti: sono stati impegnati 5 operai che hanno lavorato per ben 4 ore, dalle 8 alle 12. Si è iniziato con la delicata la fase dello scavo, per non danneggiare le radici superficiali, a cui è seguita quella dell’imbragatura e del sollevamento. Al termine il leccio è stato trasferito sul camion che lo ha poi portato nella sua nuova dimora, dove è stato trapiantato. "Il leccio – ha commentato il vicepresidente di Lupus in Fabula, Claudio Orazi – poteva rimanere in piazza Marcolini, non c’era alcun motivo per abbatterlo, le radici erano ben strutturate, anche quelle che assicurano il nutrimento: è stata una impuntatura dell’Amministrazione comunale".

Nonostante il buono stato di salute, il trapianto di un albero secolare è sempre delicato: solo dopo l’estate si capirà se la pianta ha attecchito e sarà in grado di superare il trauma. Per gli addetti del Vivaio Uguccioni "il leccio ha ottime speranze di sopravvivere". A seguire le operazioni di salvataggio ieri c’erano tutti i protagonisti del Progetto Exodus. Assente invece l’Amministrazione che si è limitata ad autorizzare l’operazione. Va ricordato che dei 9 lecci presenti in piazza Marcolini, grazie alla battaglia dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, ne rimarranno 5: quelli secolari. Il sesto è stato salvato ieri, mentre gli altri 3, i più giovani e quindi di dimensioni più modeste, saranno trasferiti altrove dall’Amministrazione. Secondo il progetto del Comune piazza Marcolini, ora utilizzata come parcheggio, dovrà trasformarsi in una ‘Montmartre fanese’. Il progetto esecutivo, che sarà approvato dalla giunta la prossima settimana, prevede anche "l’utilizzo della cisterna sotterranea (emersa durante alcuni scavi) per l’approvvigionamento idrico, utile nei periodi di siccità.