Omicidio Fano, l’ultimo viaggio di Anastasiia. La mamma: "Grazie per l’affetto"

a salma della 23enne uccisa dal marito ha lasciato Fano. Il suo bimbo e la nonna la raggiungeranno a giorni

Fano, 29 dicembre 2022 – Una bara bianca caricata su un Van per raggiungere la città natale di Uzhorod. Così ieri mattina Fano ha dato l’ultimo saluto ad Anastasiia, la giovane 23enne ucraina uccisa dal marito il 14 novembre scorso. Era fuggita dalla guerra e arrivata in Italia per offrire a stessa e al suo bambino di 2 anni una vita migliore, invece ha trovato la morte per mano del marito.

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Ieri mattina l’ultimo saluto della città ad Anastasiia che se n’è andata da sola perché la mamma Elina, 50 anni, e il figlioletto di 2 anni, che la nonna ha in affido definitivo dal 23 dicembre, dovranno rimanere a Fano ancora qualche giorno per le ultime pratiche burocratiche. Ad accogliere in Ucraina la salma di Anastasiia ci saranno il padre della giovane donna e la sorella minore Daria che, dopo aver accompagnato in Italia la madre, da qualche giorno è rientrata ad Uzhorod per trascorrere le festività natalizie con il padre, che non è autorizzato a lasciare il Paese in guerra.

Commovente la cerimonia nella cappella della camera mortuaria con la presenza di padre Vlodymyr Medvid, il cappellano degli ucraini fanesi, e il vescovo Armando Trasarti. Il primo ha rivolto parole di affetto alla città di Fano che ieri, su disposizione del sindaco Massimo Seri, ha dichiarato il lutto cittadino con le bandiere a mezz’asta. "La vostra attenzione e i vostri gesti – ha detto padre Vlodymyr – sono stati per me e per la comunità ucraina motivo di grande speranza: insieme possiamo vincere ogni male".

Monsignor Trasarti nel giorno dei Santi Innocenti (il 28 dicembre si ricordano i bambini uccisi a Betlemme da Erode) ha posto l’accento sull’Erode che alberga in ognuno di noi. "Facciamo attenzione – ha detto – noi uomini in particolare, soprattutto coloro che ancora pensano di essere padroni della vita altrui". E poi rivolto a mamma Elina che, insieme al marito dovrà prendersi cura del nipote: "Per fortuna sono nonni giovani che avranno nei confronti del bambino un affetto doppio".

La mamma di Anastasiia ha mostrato una grande forza d’animo anche nel momento doloroso del saluto. "Mi hanno fatto commuovere – racconta il sindaco Massimo Seri – i ringraziamenti della donna per l’attenzione e la sensibilità che la città ha mostrato nei suoi confronti e verso Anastasiia". E ancora Seri: "Il lutto cittadino è stata l’ultima carezza che Fano ha voluto dare alla giovane mamma".

Presente, ieri, la comunità ucraina che non ha mai abbandonato Elina dal suo arrivo in Italia, ma anche Martina Carloni, la titolare dell’Osteria dalla Peppa, dove Anastasiia lavorava, e la moglie del parlamentare Mirco Carloni. La coppia ha accolto in casa il figlio della giovane donna uccisa, dal giorno del delitto fino al 23 dicembre, quando il bambino è stato affidato a nonna Elina. Diversi gli amministratori che hanno portato l’ultimo saluto ad Anastasiia.

“E’ stato forte e toccante – ha commentato Angelo Bertoglio, presidente dell’associazione Vittime Riunite d’Italia, – trovarsi a fianco di una mamma che, con il suo dolore immenso e composto, è un esempio della forza delle donne e delle madri". L’augurio di Bertoglio è che "l’Amministrazione comunale faccia partire prima possibile l’iter per individuare una via, una piazza, un luogo per ricordare le donne vittime di violenza".