Omicidio di Fano, l'ex marito di Anastasiia resta in carcere

Il gip di Bologna ha convalidato il fermo per omicidio. Il 42enne accusato della morte di Anastasiia ha parlato e confermato il litigio

Fano, 15 novembre 2022 - Resta in carcere Moustafa Alashri, 42 anni, di origini egiziane, accusato dell’omicidio della moglie Anastasiia, ucraina di 23 anni, e mamma del loro bimbo di 2. Lo ha deciso il gip di Bologna dopo aver convalidato il fermo. L'uomo, difeso dall’avvocato Francesco Pasqualicchio, è stato interrogato nel carcere di Bologna e, da quanto si è saputo, avrebbe ammesso che ci sarebbe stato un litigio con la giovane donna perché lei gli aveva confermato di volersi separare.

Anastasiia, 23 anni, madre di un bimbo di due. A sinistra il marito, presunto assassino
Anastasiia, 23 anni, madre di un bimbo di due. A sinistra il marito, presunto assassino

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L’ennesimo e ultimo litigio della coppia, avvenuto tra le pareti della casa in via Trieste 6, che condividevano da quando erano arrivati a Fano da Kiev, in fuga dalla guerra in Ucraina. Anastasiia era andata a prendere alcuni vestiti ed effetti personali da portare con sé nella abitazione del nuovo compagno da cui si era trasferita, un collega di lavoro conosciuto tra i tavoli dell’Osteria Dalla Peppa di Fano dove la 23enne era stata assunta da maggio scorso. Al culmine dello scontro, il marito ha afferrato quelle lame e l’ha colpita al collo e all’addome, uccidendola.

Poi, secondo quanto ricostruito fino ad ora dalle indagini, l’ha infilata in un trolley e gettata in mezzo a un campo, sotto dei rami, vicino a Villa Giulia, tenuta di lusso sulle colline tra Fano e Pesaro. È lì che è stata ritrovata, lunedì all’alba, verso le 5, dopo ore di ricerche che hanno visti impegnati i carabinieri del nucleo investigativo di Pesaro e Urbino, della compagnia di Fano, gli agenti della polizia locale e i vigili del fuoco.

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A dare indicazioni sul luogo è stato lo stesso ex, fermato nel frattempo alla stazione del treno di Bologna dagli uomini della Polfer. Voleva fuggire in Germania. In tasca aveva 3mila e 500 euro. Anastasiia si era decisa a denunciarlo per maltrattamenti in famiglia venerdì scorso. Domenica è ritornata nella loro casa solo per riprendere quelle cose di cui aveva bisogno. Ad accompagnarla, il nuovo fidanzato, che si è poi allontanato.

Ed è stato lui a dare l’allarme quando ha provato a contattare la 23enne, ma senza ricevere risposta. Un silenzio prolungato che lo ha fatto preoccupare. Fino alla scoperta del tragico epilogo che ha azzerato le speranze. Ad occuparsi dell’accusa contro il 42enne egiziano è stato il pm bolognese Giampiero Nascimbeni. Nei prossimi giorni trasmetterà il fascicolo alla procura di Pesaro, che ha la competenza territoriale sull’omicidio. Ancora da decidere il giorno dell’autopsia.