Dopo la manifestazione di piazza, molto partecipata (circa 700 persone), della notte tra il primo e il due giugno, le associazioni fanesi tornano a far sentire la loro voce sul dramma che sta colpendo il popolo palestinese. In una lettera aperta indirizzata ai consiglieri comunali del Comune di Fano, che si riuniranno in assise domani pomeriggio alle 19, oltre trenta realtà del territorio – tra cui Emergency, Anpi, Spi Cgil, Donne in Nero, ActionAid, La Lupus in Fabula, Mondo Solidale e Al Fihriyat – chiedono che i due ordini del giorno già depositati in aula, uno a firma M5S e l’altro sostenuto dai partiti di maggioranza, vengano integrati con ulteriori punti, ritenuti fondamentali per una presa di posizione più netta.
Pur apprezzando lo sforzo lo sforzo congiunto di maggioranza e opposizione – Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Fano Cambia Passo e Civici da un lato, M5S dall’altro – che ha portato all’iniziativa, le associazioni firmatarie di questa missiva ai consiglieri sottolineano come Gaza sia diventata "l’inferno sulla terra e questo non può lasciarci inerti". Per ciò ribadiscono che non basti un ordine del giorno simbolico. Le richieste vanno oltre: si chiede al consiglio comunale di impegnare la giunta a interloquire con Governo, Commissione e Parlamento europeo affinché venga interrotta la compravendita di armi e componenti militari con Israele, si adottino sanzioni economiche e diplomatiche e si cooperi pienamente con la Corte Penale Internazionale. Tra le priorità indicate, anche lo smantellamento degli insediamenti dei coloni e la sospensione del trattato di associazione tra UE e Israele. "Continueremo la mobilitazione – concludono – finché non ci sarà un cessate il fuoco permanente e la fine delle aggressioni in Cisgiordania".
Tiziana Petrelli