Fano, riaperti i cunicoli sotterranei di Porta Maggiore dopo 600 anni

Questa mattina l'ispezione degli speleologi del Gsu di Urbino

I primi speleologi si sono già inoltrati nella galleria

I primi speleologi si sono già inoltrati nella galleria

Fano, 8 marzo 2019 - A Porta Maggiore, ispezionati i cunicoli e la cavità sotterranee scoperte durante i lavori di riqualificazione del Pincio. Dopo quasi 600 anni, questa mattina, gli speleologi sono entrati al loro interno.

Al sopralluogo hanno partecipato 5 professionisti del Gsu di Urbino: Giacomo Berliocchi, Alberto Crinelli, Manlio Magnoni, Michele Magnoni e Michele Betti. Gli speleologi sono stati chiamati dall'assessore ai Lavori pubblici Cristian Fanesi presente, ieri mattina, sul posto insieme all'architetta del Comune Pamela Lisotta e alle archeologhe Laura Cerri e Laura Invernizzi. Il gruppo speleologico, formato da tecnici con ampia esperienza in simili operazioni, seguendo le indicazioni della Soprintendenza archeologica delle Marche, si è introdotto nell’apertura ( a fianco delle mura di Porta Maggiore-lato Bastione Nuci) attraverso la scalinata esistente, scendendo fino a 7 metri di profondità, per poi esplorare la cavità sotterranea.

Tutti insieme: speleologi, archeologhe, l'architetta del Comune e l'assessore Fanesi
Tutti insieme: speleologi, archeologhe, l'architetta del Comune e l'assessore Fanesi

Gli speleologi hanno appena terminato la scalinata di accesso ai sotterranei
Gli speleologi hanno appena terminato la scalinata di accesso ai sotterranei
“Pensavamo -ha raccontato appena emerso dal sottosuolo GiacoRimarranno visibili solo gli accessi ai due cunicoli che, forse in futuro, saranno resi accessibili. mo Berliocchi- che le gallerie fossero più lunghe, così non è. Abbiamo, però, individuato tre ampie stanze che ospitavano le cannoniere a difesa della città. Speravamo che il percorso seguisse le mura malatestiane invece si ferma poco al di là di Porta Maggiore. L'ambiente è comunque grande”. “Si parla di 2metri e 40 _ aggiunge Michele Betti _ per 4 metri di larghezza. Lo stato di conservazione è ottimo. Per renderlo accessibile sarà comunque necessario rimuovere gli 80 cm di fango presenti nel piano di calpestio”. 

Per quanto riguarda il futuro dell'area archeologica, sembra confermata la volontà di ricoprire gli scavi (i reperti sono considerati troppo fragili per rimanere all'aria aperta), nonostante le sollecitazioni di cittadini, associazioni ambientaliste e una mozione da parte dei consiglieri d'opposizione. “Valorizzeremo i ritrovamenti -assicura l'assessore Cristian Fanesi- lasciando le tracce di quanto emerso (con una diversa pavimentazione ndr) e rendendo visibili a tutti i sotterranei. La storia ci ha regalato un patrimonio che noi abbiamo l'onore e onere di mantenere vivo, senza trasformare Porta Maggiore in un luogo della memoria”.