"Volete l’impianto? Fatelo a casa vostra"

L’urlo dei 500 provenienti dall’entroterra: "Nessuno calpesti i nostri diritti". Sebastianelli: "Dopo il Tar andremo anche al Consiglio di Stato"

di Sandro Franceschetti

Oltre 500 persone arrivate, in macchina e con tre pullman, da Terre Roveresche, Mondavio e Fratte Rosa hanno preso parte ieri sera alla manifestazione contro il biodigestore progettato dalla ditta Feronia srl per l’area Ca’ Rafaneto di Barchi (autorizzato dalla Provincia l’8 luglio) e contro il Comune di Fano per il ventilato accordo Aset-Feronia-Acea sulla gestione congiunta dell’impianto. Il leitmotiv: "Cari fanesi se volete il digestore fatevelo a casa vostra". I manifestanti si sono radunati al Pincio tra le 18 e le 19 e poi hanno dato vita ad un corteo fino a Piazza XX Settembre, ‘armati’ di striscioni con la foto del rendering dell’impianto coperta da una ‘x’ rossa e con la scritta "No al biodigestore di Barchi; non permetteremo a nessuno di calpestare i nostri diritti". A capo del folto gruppo, accompagnato anche dalle note di alcuni componenti della banda cittadina di Terre Roveresche ("perché questa è una battaglia di tutti", ha detto il presidente del sodalizio musicale Sauro Baldini), un membro del comitato organizzatore ‘A difesa del territorio’, Fulvio Diotallevi, che ha scandito con l’altoparlante parole fin troppo chiare: "Difendiamo il territorio di cui siamo custodi, non padroni. Diciamo ‘no’ al biodigestore perché sarebbe ubicato in una zona agricola non metanizzata; perché la viabilità è inadatta; perché nessuno deve decidere cosa fare sul nostro territorio; e perché la Costituzione sancisce la tutela del paesaggio, del patrimonio storico e artistico della Nazione". Concetti ribaditi e rafforzati all’arrivo in piazza dal presidente del comitato Mauro Biagioli, che rivolgendosi ai fanesi, politici e non, appena dopo l’esecuzione da parte della banda dell’Inno di Mameli, ha chiesto: "E’ normale che il vostro Comune, con zone industriali pronte ad accogliere tale progetto, valuti l’opportunità di mandare centinaia di camion verso la collina con il gasolio sopra i 2 euro al litro? E’ normale che se producete circa l’80% del rifiuto lo riversiate verso di noi?". Altrettanto perentorio l’intervento del sindaco di Terre Roveresche, Antonio Sebastianelli, che ha ricordato l’invio, negli ultimi giorni, degli esposti in merito alla procedura di manifestazione d’interesse indetta dal Comune di Fano (in cui sono emerse Feronia e Acea) alla Corte dei Conti, all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e poi ha annunciato: "Siamo pronti al ricorso al Tar contro l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia. E se sarà necessario, dopo il tribunale amministrativo adiremo anche al Consiglio di Stato". Di analogo tenore gli interventi del sindaco di Fratte Rosa Alessandro Avaltroni e del vicesindaco di Mondavio Davide Albani, che hanno partecipato al corteo in fascia tricolore così come il collega Sebastianelli.