
Il parroco di Cascinare, Bivio e Castellano, Don Emanuele Grasselli
Alla fine, riuscirà a racimolare oltre 2mila euro, il parroco di Cascinare, Bivio e Castellano, don Emanuele Grasselli, da consegnare a famiglie di Faenza vittime dell’alluvione dei giorni scorsi. Una somma frutto di una sua idea: una cena di solidarietà cui hanno partecipato 150 persone (tra residenti e gente dei Comuni limitrofi) ospitate al ristorante ‘Da Sandro’ (a Castellano). Una iniziativa semplice, quella pensata dal giovane parroco (39 anni, domani festeggia i 10 anni nella parrocchia degli Angeli Custodi) che coniuga l’aggregazione con la solidarietà, pensata nel periodo della festa della parrocchia, che sta coinvolgendo sempre più persone. "E anche stavolta, molti sono rimasti fuori perché di posto non ce n’era più. E’ la quinta cena che organizziamo per aiutare famiglie in difficoltà – racconta don Emanuele – e ormai sta diventando un appuntamento fisso, molto atteso".
La particolarità della cena non sta solo nel fatto che i soldi raccolti andranno in beneficenza, ma anche nella ’gara’ di solidarietà che si è innescata da parte di semplici cittadini o imprese produttive: "Vanno ringraziati tutti quelli che hanno collaborato, a vafrio titolo: chi ha fornito il vino, chi le insalate, chi il pane, altri le patate, una signora ha messo il caffè. Lo stesso ristoratore ha contribuito non facendoci pagare né l’antipasto, né il dolce". In questo modo, il costo della cena è stato di 10 euro. Quest’anno, destinatarie della somma (la cui raccolta continua oggi e domani) "sono le famiglie alluvionate dell’Emilia Romagna, di Faenza. La locale parrocchia mi ha segnalato gente a cui farà comodo un aiuto in denaro. Nei prossimi giorni, insieme ad alcuni parrocchiani andremo a consegnare il nostro modesto contributo, insieme a prodotti raccolti dalla gente del posto". Né don Emanuele, né i parrocchiani conoscono le famiglie cui sono destinati i soldi."Non capita tutti i giorni di ritrovarsi alla porta gente sconosciuta che porta un aiuto in denaro – racconta don Emanuele – per cui le famiglie rimangono senza parole per la commozione e non la finiscono di ringraziarci" E il bello è che poi perché nascono rapporti di amicizia a distanza: "Continuiamo a tenerci in contatto con tutti loro. C’è una famiglia di Senigallia che vuole venire a trovarci".
Marisa Colibazzi