Caro bollette, appello della Cna: "Servono riforme strutturali"

Migliore e Tomassini alzano la voce rispetto alla situazione vissuta dagli artigiani: "Misure immediate"

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Segue dalla prima

Secondo la Cna del fermano nel 2021 la spesa energetica è stata pari al 20% circa dei costi di produzione, a fine 2022 si metteranno a bilancio costi energetici con un’incidenza superiore al 40% dei costi aziendali complessivi. "Bisogna chiarire – precisa Alessandro Migliore direttore generale Cna Fermo – che le aziende strutturalmente energivore non sono solo quelle classificate come ad alta intensità energetica: alcune attività di servizio presentano un ‘peso’ energetico particolarmente elevato, come le tintolavanderie ad esempio. È questo tipo di imprese che hanno subìto aumenti che arrivano ad incidere anche fino al 40%. In linea generale, la forbice degli aumenti oscilla tra il 5 e il 15%, che rappresentano comunque il doppio del 2021". Le proposte della Cna, finalizzate a definire misure per tutelare le imprese sull’impatto dei rincari e, considerate le carenze strutturali del nostro sistema energetico, adottando quelle riforme strutturali rinviate da troppo tempo: "Chiediamo misure immediate di calmierazione del caro energia – sostengono Tomassini e Migliore – rafforzando i crediti di imposta, la rateizzazione delle bollette, sostenendo l’autoproduzione, oltre a misure di riforma a carattere strutturale. Parliamo di una reale riforma della bolletta e del mercato elettrico e del gas, con l’obiettivo di favorire meccanismi più efficienti di formazione del prezzo".