’Castagno’, a fine anno via alle nuove licenze

Si va verso una soluzione della questione cha ha bloccato gli insediamenti commerciali nell’outlet. A breve sarà fissata la conferenza dei servizi

Migration

I locali inutilizzati dopo la chiusura del punto vendita di Prada e di poche altre attività non danno una bella immagine dell’outlet village ‘Il Castagno’ e sono fonte di preoccupazione per chi, invece, resta ad operare nel centro commerciale di Brancadoro. Artigiani e commercianti che, ora, attendono le buone notizie attese per fine dell’anno quando, a meno di eventuali complicazioni che dovessero presentarsi nel frattempo, dovrebbe essere completata la pratica legata al rilascio della ‘licenza madre’ (sospesa anni fa da una sentenza del Tar Marche) che, di fatto, sarà la possibilità alla proprietà di rilasciare nuove licenze e prevedere nuove aperture. La pratica urbanistica relativa alla trasformazione de ‘Il Castagno’ da media a grande struttura di vendita è stata ormai completata: negli ultimi giorni, sono state anche adeguate pratiche già definite, apportando minimi ritocchi, più di forma che di sostanza, previsti dalla recentissima normativa. Nel frattempo, la proprietà de ‘Il Castagno’ ha presentato istanza per il rilascio della licenza commerciale per la grande struttura di vendita. "Siamo in attesa di andare in conferenza di servizi regionale", spiegano l’assessore all’urbanistica, Stefano Pezzola insieme al Comandante Stefano Tofoni (dirigente e responsabile dello Sportello Unico che gestisce la pratica) che deve rilasciare la licenza, una volta ottenuto il parere vincolante e obbligatorio della Regione.

"Per fissare la conferenza di servizi, manca solo una certificazione da parte del privato, dopodiché si potrà procedere" aggiungono. Quanto tempo ci vorrà ancora? "Dalla convocazione della Conferenza, abbiamo altri 30 giorni per osservazioni e disamine dopodiché, quando la conferenza da l’ok, viene rilasciata la licenza entro i 30 giorni successi" dicono Stefoni e Pezzola. Contestualmente, la proprietà dovrà pagare alla Regione degli oneri quantificati in 100mila euro, somma che, in una partita di giro, viene poi assegnata al Comune che dovrà investire questi soldi nel centro storico "a favore della rivitalizzazione e del sostegno del commercio, secondo modalità che dobbiamo ancora valutare. Se tutto va come previsto, per fine anno, chiudiamo". E una volta archiviata l’annosa e faticosa pratica ‘Castagno’, la proprietà dovrà cominciare a versare (a rate) quel milione di euro concordato a suo tempo, da destinare alla casa di riposo o comunque ai servizi sociali.

Marisa Colibazzi