REDAZIONE FERMO

Coltellate per una dose: una donna e una trans finiscono a processo

L’episodio è avvenuto a febbraio scorso sul viale di Lido Tre Archi

Si erano scannate per una dose. E non è solo un modo di dire, ma quanto accaduto nel febbraio scorso nel viale principale di Lido Tre Archi, sotto gli occhi dei residenti. E’ qui che una transessuale di 59 anni e una donna di 48, entrambe del posto e amiche, si sono accoltellate per la spartizione di qualche granello di polvere di cocaina. Per questo motivo entrambe sono state rinviate e finiranno davanti al giudice del tribunale di Fermo per lesioni aggravate. La transessuale, conosciuta da tutti in zona, ha un lungo passato di tossicodipendenza ed è già nota alle forze dell’ordine. L’altra, un 48enne di Fermo, ha alle spalle una vita sbagliata: moglie di un boss della Sacra corona unita passato a miglior vita, si è trovata a fare i conti con la realtà e per vivere ha iniziato a prostituirsi. E’ in questo contesto di degrado sociale che si era consumata la lite a colpi di coltello per la quale entrambe le persone coinvolte erano finite in ospedale. Nessun regolamento di conti per il mercato della droga, come avviene spesso tra clan di nordafricani, ma solo tanta disperazione e la necessità di accaparrarsi la dose quotidiana di cocaina per due persone che vivevano nello stesso appartamento, condividevano lo stesso "mestiere" e lo stesso vizietto. Resta la violenza dell’episodio e restano le ferite riportate da entrambe dopo essersi accoltellate. Sul posto, avvisati da un passante, erano intervenuti i sanitari del 118, che, dopo le prime cure, avevano trasportato le due al pronto soccorso. Qui erano state medicate, ma non erano mai state in pericolo di vita. Sulla vicenda aveva indagato la polizia. In effetti non c’era molto da capire, si era trattato di una lite della disperazione, anche se su quella strada erano rimaste per diversi giorni le tante macchie di sangue a ricordare un contesto sociale di degrado.

Fabio Castori