"Con il Covid navighiamo a vista Certe abitudini vanno mantenute"

La presidente dell’Ordine dei medici: focolai recenti in ospedale. Al chiuso dobbiamo ancora proteggerci

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di Angelica Malvatani

Alla fine è tutta questione di buon senso. Si allentano da oggi le norme per il contenimento del contagio da Coronavirus, il Green pass non è più richiesto, la mascherina perde la sua importanza in molti ambienti. Con l’arrivo della bella stagione e l’abbassamento della virulenza del virus che si è fatto meno pericoloso, per merito soprattutto dei vaccini, arrivano i segnali positivi, le libertà assoluta all’aperto, una riduzione delle regole al chiuso.

Secondo Anna Maria Calcagni, presidente dell’ordine dei medici, non è ancora il tempo per una libertà totale, è ancora importante stare attenti. "Mi sento di dare forti raccomandazioni – spiega – è chiaro che c’è bisogno di un allentamento, la gente è esasperata dalla rigidità di questi mesi, un segnale andava dato. È altrettanto evidente però che la malattia non è scomparsa, che giri ancora e che la forma Omicron sia quanto mai contagiosa".

Secondo la presidente Calcagni tante persone saranno disposte ad autoregolarsi: "Molti si tutelano da soli, anche all’estero. A volte essere più larghi con le regole porta ad un maggior consenso e le persone si sentono maggiormente responsabili. Vedo mascherine anche all’aperto e spero che in certi luoghi al chiuso, come ad esempio i supermercati, si arrivi ad una regolamentazione propria che tuteli i lavoratori e gli utenti". La situazione da proteggere assolutamente è all’interno dell’ospedale, ancora non sono consentite le visite dei parenti, la guardia in quel contesto di estrema fragilità non può essere abbassata.

"So che ci sono stati anche di recente nuovi focolai all’interno dell’ospedale Murri – sottolinea la presidente dell’Ordine –, il problema lo creano le persone che vengono ricoverate per altre patologie, magari in emergenza, e che poi si scoprono positive al Covid e asintomatiche, ma sono comunque portatrici del virus e, dunque, fanno partire la quarantena e il distanziamento difficile da portare avanti in una struttura come il nostro Murri. Ecco allora che dobbiamo ricordare come ancora i medici siano sotto pressione, che la mascherina ci ha protetto finora anche da tante forme di influenza e che le norme igieniche che abbiamo imparato in questo periodo non vengono meno mai, anche se l’emergenza non è più tale. Il lavaggio delle mani e l’aereazione dei locali sono norme universali che vanno bene sempre, abbiamo capito una cosa sul Coronavirus. Dobbiamo sempre navigare a vista, non è una patologia che conosciamo a fondo, andiamo avanti in base a quello che succede. E allora, più liberi sì ma anche responsabili, meglio se all’aperto, sapendo che il nemico non è ancora scomparso del tutto".

Intanto ieri, stando al bollettino emesso dalla Regione, nel Fermano i nuovi positivi al Covie erano 164 su 1.568 in tutte le Marche.