Concerti solo nei borghi ed escursioni

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La montagna la scopri a piedi, ascoltando buona musica e condividendo esperienze. È il senso di RisorgiMarche, l’evento nato da un’idea di Neri Marcorè per tenere viva l’attenzione sui luoghi più belli del territorio ma feriti dal sisma del 2016. L’edizione dell’anno del Coronavirus, confermata solo pochi giorni fa prevede concerti nei borghi e nei parchi archeologici, escursioni all’alba e al tramonto, residenze artistiche e percorsi "solidali". Nessun concerto sui prati, a meno di miglioramenti repentini e inaspettati delle condizioni legate alla sicurezza. Sarà una quarta edizione di RisorgiMarche all’insegna del massimo rispetto delle normative anti Covid 19 previste per le iniziative dal vivo, con censimento dei partecipanti, distanziamento sociale e sanificazione di spazi e materiali. L’unico modo possibile, rimarcano Neri Marcorè e Giambattista Tofoni, per poter dare continuità ad una manifestazione nata con un obiettivo imprescindibile: la vicinanza, concreta e tangibile, nei confronti delle comunità del cratere, mantenendo vivi i flussi turistici nei Comuni. Spiega Marcorè: "Questo festival nasce con l’idea, attraverso il richiamo della musica dal vivo di bravi e generosi artisti, di non abbandonare le comunità colpite dai terremoti del 2016, oggi doppiamente danneggiate dagli effetti del cosiddetto lockdown, le cui conseguenza non sono ancora quantificabili. È stata anche questa ulteriore difficoltà a spingerci a raccogliere le innumerevoli richieste pervenute dalla gente, comprese quelle di tantissimi sindaci, e annunciare una quarta edizione di RisorgiMarche necessariamente diversa dalle scorse per dinamiche e fruizioni, visto il periodo particolare, ma potenzialmente cruciale per garantire visibilità alle aree interne".