Controllo del mercato della prostituzione Rivali picchiate a sangue e rapinate

Una guerra per il controllo del mercato della prostituzione sfociata in una vera e propria azione punitiva di cui avevano fatto le spese due lucciole albanesi poco più che 20enni, che erano state picchiate a sangue a sprangate e rapinate. Protagoniste della spedizione quattro loro colleghe romene che vantavano in controllo della zona. Per questo motivo quattro 30enni domiciliate a Porto Sant’Elpidio, sono finite alla sbarra e sono state condannate a tre anni e due mesi di reclusione per i reati di rapina e lesioni personali aggravate. I fatti risalgono al 2016 e si erano consumati in contrada Fratte di Porto Sant’Elpidio. Era da poco passata l’una quando le quattro romene, a bordo di un’auto di grossa cilindrata, avevano raggiunto la zona. Dopo aver lasciato l’auto, le giovani prostitute avevano tirato fuori le spranghe di ferro e si erano dirette nel luogo in cui si trovavano le loro due "colleghe" albanesi, colpevoli di rubare loro i clienti. Prima c’erano state le minacce verbali poi, vedendo che le due albanesi non erano intenzionate a lasciare la zona, le romene erano passate ai fatti: avevano aggredito a calci e pugni le loro rivali e poi vedendo la strenua resistenza delle più giovani "colleghe", avevano tirato fuori i tubi di ferro, coi quali avevano colpito una di loro facendole perdere i sensi. Dopodiché si erano impossessate delle borsette delle vittime con dentro documenti, cellulari e denaro contante, quindi erano fuggite. Sul posto avvisati da una delle due albanesi, erano intervenuti i sanitari del 118, che avevano trasportato le ragazze al pronto soccorso di Fermo. Qui nel frattempo erano state raggiunte dai carabinieri, che, sulla base della descrizione delle autrici dell’aggressione, avevano identificato le quattro romene.