Covid: cresciute miopie e congiuntiviti

Il reparto di Oculistica è rimasto sempre in attività: nell’ultimo anno il maggiore uso dei dispositivi elettronici ha inciso sulla vista

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Un reparto al riparo dal Covid, a gestire i casi complessi senza dimenticare la prevenzione. Non si è mai fermata l’unità operativa di Oculistica del Murri, diretta dal primario Carlo Sprovieri. Una notevole esperienza sulle spalle del medico di origine anconetana, 25 persone nello staff e una sala operatoria autonoma che ha consentito di portare avanti gli interventi, per esempio, a carico della retina, per il glaucoma, per la gestione della maculopatia: "Ovviamente abbiamo fatto i tamponi a tutti i pazienti con un’attenzione massima alla sicurezza. Abbiamo ridotto l’attività, puntando sui casi più urgenti ma non ci siamo mai fermati". Un calo di meno della metà delle prestazioni che ha riguardato anche l ‘attività ambulatoriale, c’è stato bisogno di prenotazioni precise e di percorsi ‘puliti’. Un periodo di pandemia che pesa anche sugli occhi, l’uso smodato dei dispositivi elettronici, è stato dimostrato, provoca un aumento della miopia del 30%: "E’ qualcosa con cui probabilmente dovremo fare i conti nel futuro, la miopia è triplicata a livello mondiale, per colpa degli ambienti illuminati in maniera scorretta e dei monitor che abbiamo sempre di fronte". Una situazione che riguarda soprattutto i ragazzi in via di sviluppo, ma la miopia si eredita? "Esiste la genetica miopica ereditata ma a fare la differenza sono le attività che si fanno, ci sono studi interessanti su coppie di gemelli che dimostrano come a parità di codice genetico, il fratello che legge di più ha gli occhi messi peggio di quello che fa sport". Cosa fare dunque per prevenire i problemi agli occhi: "E’ utile fare una pausa ogni ora di attività, almeno per dieci minuti, meglio se all’aperto. Fare attenzione inoltre alla luce nella stanza e soprattutto controllare le posture dei ragazzi che spesso passano ore fissi sullo schermo". Il primo a scoprire il Covid è stato proprio un’oculista che ha trovato il virus nelle lacrime, quali disturbi comporta il coronavirus per gli occhi? "Collegato al Covid abbiamo rilevato un aumento di congiuntiviti, uno dei primi sintomi a cui bisogna fare attenzione. Sono cresciute anche le congiuntiviti allergiche legate all’uso di disinfettanti con cui spesso ci si tocca gli occhi. Per chi soffre di secchezza oculare l’uso della mascherina può essere un fastidio, raccomandiamo l’uso di colliri lubrificanti e in caso di allergie di antistaminici". Un reparto che è una vera eccellenza, nessuno ha bisogno di spostarsi da Fermo se ha una patologia seria a carico dell’occhio da curare. E di questi tempi non è poco".

Angelica Malvatani