’Dopo di noi’ a Montepacini "Qui si costruisce il futuro"

Sono quattro i posti letto in fattoria, al primo piano della casa che fa anche da ristorante e dove ai fornelli con i ragazzi disabili c’è lo chef Aurelio Damiani .

’Dopo di noi’ a Montepacini  "Qui si costruisce il futuro"

’Dopo di noi’ a Montepacini "Qui si costruisce il futuro"

Alla fattoria Montepacini si è sempre costruito futuro, bellezza, cose buone da vedere e da assaporare. Non stupisce che proprio qui si realizzi una casa dedicata all’autonomia e, appunto, al futuro, di persone con fragilità, figli di genitori ormai anziani che iniziano a pensare alla vita ‘dopo di noi’. Sono quattro i posti letto in fattoria, al primo piano della casa che fa anche da ristorante, ai fornelli con i ragazzi disabili lo chef Aurelio Damiani. Per il sindaco Paolo Calcinaro si tratta di un progetto di largo respiro, condiviso con l’Ambito sociale, proprio per realizzare e gestire spazi di futuro rispetto alle strutture e le famiglie, grazie ad un investimento di oltre 560 mila euro: "Il grande tema è dell’invecchiamento e la difficoltà nel sostenere la situazione della disabilità di un figlio, in questo appartamento il finanziamento porterà ulteriori servizi, dentro una realtà che già funziona. Qui c’è una fattoria sociale e un ristorante, adesso un alloggio che dà la possibilità di realizzare due nuovi appartamenti, con i servizi di sostegno a chi viene qui a vivere una propria vita indipendente. Apriremo un secondo appartamento su Fermo e grazie all’ambito anche a Servigliano, possiamo anticipare dunque una importante linea di finanziamento decisa con altri sindaci di ambito". Il cuore e l’anima di Montepacini sono nati con Marco Marchetti, prima dirigente comunale, oggi in pensione e in pieno impegnato qui: "Quello di oggi è il completamento di un progetto che parte da lontano e vede insieme pubblico e privato, la ricchezza è proprio questa, con due diverse cooperative che si supportano. L’appartamento qui è dedicato alla vita indipendente, per chi deve cominciare a camminare da solo, abbiamo già un primo ospite che è arrivato dentro un progetto complesso, ben studiato, attentamente seguito. Facciamo piccoli passi, vorremmo fare in modo che le persone possano scegliere, fanno tirocinio qui o in un centro socio educativo comunale, dunque condividono esperienze di lavoro e di vita e infine anche di alloggio". L’idea di partenza era di fare qui un agriturismo, con gli alloggi, si è scelto di rinunciare al facile guadagno, per un posto che è davvero un paradiso, e di dedicarlo a tutte quelle persone che hanno bisogno di speranza. Al lavoro qui tanti volontari, alcuni professionisti, molti pensionati che si dedicano a questa esperienza. L’assessore ai lavori pubblici Ingrid Luciani spiega che il progetto Montepacini è partito nel 2013, con i primi 60 mila euro, che poi sono diventati 100 mila e infine ancora 400 mila per arrivare a recuperare tutta la casa: "Un lavoro fatto con bravissimi professionisti, a stretto contatto con chi gestisce questa struttura, perché sia uno spazio capace di dare risposte. Ci abbiamo lavorato con aziende serie e con i nostri tecnici comunali ma anche con le famiglie e i ragazzi di Montepacini perché questo è un sogno soprattutto loro".

Per l’assessore ai servizi sociali Mirco Giampieri si tratta di un impegno forte, quello sulla disabilità, che vede oggi i due centri diurni, Montepacini e La bottega delle idee, che presto diventeranno con una struttura per altri 25 ragazzi: "Sono spazi che poi vedono arrivare la richiesta per un futuro, per il dopo di noi, la preoccupazione dei genitori è grande per chi arriva ad una certa età e questo ci è sembrato il luogo migliore da cui partire. Non ci fermeremo, stiamo cercando un altro appartamento per almeno 5 ragazzi, abbiamo anche il progetto Pinqua a Girola dove ci saranno due appartamenti per altri tre ragazzi". Il coordinatore dell’ambito sociale XIX, Alessandro Ranieri, spiega che sono almeno 50 gli iscritti al progetto ‘dopo di noi’ per il territorio dell’ambito che vede la presenza di 31 comuni, il 35 per cento delle richieste arriva da Fermo città, per persone adulte, intorno ai 30-40 anni, che vanno preparate e seguite per poter conquistare l’autonomia: "Dobbiamo mettere in piedi una architettura che tenga conto dei diritti delle persone e dell’approccio che ciascuno vuole seguire nel suo percorso di vita. Ci lavoreremo con altre realtà del sociale, l’8 maggio scade il bando per 330 mila euro, per la gestione integrata di questi progetti che andranno avanti almeno fino al 2025 ma si tratta di un finanziamento continuativo. E’ un lavoro attento e per nulla improvvisato che comincia davvero a entrare nel vivo, una sfida ambiziosa che ci appassiona".

Angelica Malvatani