Doposcuola e musica, la carica del don Ricci

Archiviate le attività estive si riparte con l’anno scolastico. Madre Speranza: "I grandi si occupano dei più piccoli: un clima bellissimo"

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Madre Speranza diceva che tutto si doveva fare per amore. Aveva raccolto il testimone da don Ernesto Ricci nel tenere vivo il centro educativo di Fermo la suora di origine spagnola che sapeva vedere il futuro, oggi sarebbe felice di vedere cosa è diventato un luogo dedicato ai ragazzi dai 6 ai 14 anni. C’è di nuovo una madre Speranza alla guida del centro educativo per minori Opera don Ricci, mentre va in archivio l’esperienza estiva che ha visto la partecipazione di oltre 30 ragazzi, si lavora per il prossimo inverno.

"In realtà questi sono i giorni della ripresa – racconta madre Speranza – abbiamo una ventina di bambini che sono qui per completare i compiti delle vacanze e riprendere il ritmo degli impegni e dello studio. La cosa bella è che possiamo contare sull’aiuto di ragazzi che hanno dai 15 ai 17 anni, volontari che sono stati formati per prendersi cura dei piccoli, questa estate ne abbiamo avuto ben 18, alcuni di loro sono rimasti per aiutare nei compiti". Ci sono anche insegnanti in pensione e volontari che si sono messi a disposizione, le famiglie hanno bisogno di spazio e tempo di qualità per i ragazzi, il centro si apre a tutte le esperienze, con tre educatrici di altissima professionalità e alcuni esperti che seguono progetti speciali. "Abbiamo un rapporto speciale con le famiglie – racconta l’educatrice Maria Letizia Lemme – il confronto è continuo perché il percorso educativo si fa con i genitori e non potrebbe essere diversamente. Abbiamo vissuto davvero un’estate magica, qui al centro, nel nostro giardino, e poi al mare e in giro alla scoperta del territorio, in montagna e non solo. Abbiamo dedicato momenti alla Cavalcata dell’Assunta, con i tamburini e gli sbandieratori di San Bartolomeo, ci siamo aperti il più possibile alle realtà del territorio". Si lavora attraverso il teatro, con le emozioni, a caccia di parole per dare voce ai sentimenti: "E’ bellissimo vedere i grandi che si occupano dei piccoli e i piccoli che fanno volentieri i compiti quando hanno accanto un ragazzo poco più grande di loro – spiega ancora madre Speranza – per l’autunno abbiamo già tanti progetti in cantiere e siamo pronti a ricevere adesioni e iscrizioni da parte delle famiglie fermane". Durante l’anno scolastico si può partecipare alle attività del doposcuola ma c’è anche il progetto di didattica teatrale e quello di creatività, quello di cucina e il laboratorio di inglese. Non mancano i momenti di musica, con l’aiuto di Daniele Astorri con cui è stato composto anche l’inno del don Ricci: "L’idea che ci guida – conclude madre Speranza – è che il processo educativo è qualcosa che si fa col cuore e con l’amore. Questo facciamo qui, nel rispetto della nostra tradizione ma cogliendo anche le sfide del nostro tempo".

Angelica Malvatani