Eutanasia, Antonio ha vinto la sua battaglia

Tetraplegico dal 2016, chiedeva da anni di poter accedere al suicidio medicalmente assistito e ieri è arrivato il via libera dell’Asur Marche

Migration

Una battaglia fatta di attese, di speranze, di richieste, una battaglia lunga mesi quella del fermano Antonio, tetraplegico, chiedeva di poter accedere al suicidio medicalmente assistito e da ieri ci sono tutte le condizioni perché possa prendere la sua decisione. Mancava solo il parere per il farmaco da utilizzare da parte della commissione di esperti dell’Asur, oggi Antonio è il secondo italiano che potrà accedere legalmente al suicidio assistito. Il primo è stato Federico Carboni, si è spento lo scorso 16 giugno a Senigallia, in seguito alla autosomministrazione di Tiopentone sodico, ora anche Antonio, assistito dal collegio legale dell’Associazione Luca Coscioni, è "riuscito a far valere il proprio diritto di vedere rispettata la sua volontà di accedere al suicidio medicalmente assistito". Una procedura complessa, spiega l’associazione Luca Coscioni, che è "legale solo alla presenza delle quattro condizioni indicate dalla Corte costituzionale nella cosiddetta sentenza di incostituzionalità ‘CappatoAntoniani’. Ci deve essere cioè un proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente".

Antonio ha sempre avuto tutte le caratteristiche per vedere esaudita la sua volontà, mancava solo il parere sul farmaco e sulle modalità di autosomministrazione che hanno allungato i tempi di diversi mesi. Lui, dal letto in cui è bloccato da sei anni, non ha mai mollato, i suoi legali hanno inviato una diffida legale che consentisse di eseguire l’ordinanza del giudice del tribunale di Fermo che dava il via libera alla sua volontà. Confermate le indicazioni del medico anestesista Mario Riccio che fa parte del collegio legale di Antonio, "il Tiopentone sodico e i dosaggi indicati risultano compatibili agli scopi prefissati dal signor Antonio, si legge nel parere degli esperti, tutti concordi nel ritenere anche che "la modalità di somministrazione è compatibile con la scelta del farmaco ed attuabile in autonomia, in un contesto operativo decoroso e con effetti fisicamente non dolorosi per l’autore nel frangente del fine vita".

Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni, commenta l’ultimo atto compiuto dall’Asur Marche: "Si è conclusa la procedura prevista dalla Consulta affinché Antonio, quando vorrà, potrà porre fine alle sue sofferenze. Ora è finalmente libero di scegliere se e quando procedere, ma ci sono voluti due anni per ascoltarlo e sono veramente troppi per chi soffre". Antonio ha fatto sapere che, in attesa di notizie dall’Asur si stava già muovendo per spostarsi in Svizzera e trovare comunque il sollievo che cerca: "Oggi i pareri che attendevamo sono arrivati, sono felice di poter restare fino all’ultimo a casa mia, accanto ai miei cari".

Angelica Malvatani