REDAZIONE FERMO

Ex ospedale nel caos per cantieri e lavori

"Impossibile trovare un parcheggio, non c’è un front office a cui rivolgersi, così si mettono in difficoltà soprattutto gli anziani"

La portineria dello stabile è vuota, le indicazioni sono scritte su alcuni fogli

La portineria dello stabile è vuota, le indicazioni sono scritte su alcuni fogli

I lavori all’ex ospedale, oggi Casa di Comunità, si devono fare e che ci sarebbero stati disagi si sapeva fin dall’inizio, insieme alla consapevolezza che qualche sacrificio ‘s’ha da fare’, ma la situazione che si sta verificando a distanza di quasi tre mesi dall’avvio dei lavori, si sta facendo difficile da sostenere. Con l’apertura del cantiere che ha occupato tutta l’area sottostante la struttura e parte la strada d’accesso, i parcheggi funzionali alla struttura sanitaria sono drasticamente diminuiti e per i pazienti che devono recarsi agli ambulatori medici (ne sono 9, con conseguente giro di utenti) o al punto prelievi, o alla radiologia, diventa un’impresa riuscire a trovare un posto auto nelle vicinanze. Ancora peggio per chi deve rivolgersi, anche con una certa premura, al punto di primo soccorso (ora trasferito ai piani superiori visto che al piano terra ci sono i lavori per cui sono stati smantellati tutti i servizi, comprese l’accettazione e l’Adi) e, non trovando parcheggio negli spazi appositi, lascia l’auto dove non deve, correndo il rischio di incappare in una sanzione degli ausiliari o della polizia locale. Non è facile neanche per i dipendenti trovare spazi per la sosta che, nel loro caso, è pure lunga e anche in questo caso non sono mancati casi di sanzioni.

"Capiamo bene che non è una situazione facile da gestire e organizzare – è la segnalazione di alcuni utenti – ma qui nessuno se ne sta preoccupando, né ci sono referenti cui rivolgersi per trovare una qualche soluzione a uno stato di cose che, per di più, visto l’andazzo, andrà avanti ancora per parecchi mesi, se non anni". Una volta lasciata l’auto, si tratta di districarsi nella ridda di foglietti che indicano dove trovare i servizi temporaneamente spostati dal piano terra.

"Possibile che nessuno abbia pensato ad attivare il front office? Basterebbe che ci fosse qualcuno in grado di dare informazioni per l’accettazione, per il ritiro dei referti e sappia indirizzare gli utenti, soprattutto gli anziani che il più delle volte non si raccapezzano con i cartelli delle indicazioni - prosegue la segnalazione - sono poco chiari anche i tasti dell’ascensore da premere per raggiungere il piano desiderato". Infine, la camera mortuaria: "Spesso le famiglie scelgono di allestire la camera ardente all’obitorio anche se il loro caro è passato a miglior vita in altri nosocomi o in casa. Ma il cantiere occupa l’unico passaggio esterno possibile per il carro funebre per raggiungere la camera mortuaria (nel piano interrato) e quindi non c’è più un percorso riservato e protetto in termini di privacy per il defunto e per i familiari. Così, le bare entrano ed escono dall’ingresso principale e vanno su e giù con l’ascensore pubblico".

Marisa Colibazzi