Porto San Giorgio, fossi inquinati. Caccia ai responsabili

L’Università di Ancona avrà l’incarico di scoprirne le cause

L’Università di Ancona avrà l’incarico di scoprirne le cause

L’Università di Ancona avrà l’incarico di scoprirne le cause

Porto San Giorgio (Fermo), 22 maggio 2019 - Chissà se i rappresentanti degli enti preposti al controllo e alla cura dei corsi d’acqua, raccolti ieri al capezzale di Porto San Giorgio ferita dalla perdita della Bandiera Blu, avevano tutti la coscienza a posto di aver fatto quanto necessario per evitarlo.

Ieri comunque si è registrata grande ed unanime disponibilità a collaborare con Porto San Giorgio per risolvere il problema dei problemi, che è quello del controllo e della bonifica dei fossi Petronilla e Vallescura, responsabili dell’inquinamento alle loro foci.

In premessa è stato sottolineata la necessità di pubblicizzare nelle dovute forme e modi che le acque di Porto San Giorgio sono eccellenti per la quasi totalità del suo litorale: su quattro chilometri di arenile sono sì e no 300 i metri presso le foci dei fossi in questione che, per qualche giorno e in seguito a forti precipitazioni, sono inibiti alla balneazione.

Detto questo, si è discusso dei provvedimenti da assumere per ricercare le cause dell’inquinamento così da eliminarle e convincere la Fee, la fondazione che assegna la bandiera blu, che Porto San Giorgio ha le carte in regola per riaverla.

Sostanzialmente tre gli interventi concordati: il consorzio bonifica e il genio civile si impegneranno ad effettuare la pulizia dei fossi Petronilla e Vallescura anche per verificare se ci sono degli allacci di fogne abusivi.

Il secondo intervento, peraltro già avviato dal consorzio idrico, riguarda l’assegnazione di un incarico all’università di Ancona per verificare se effettivamente l’origine dell’inquinamento sono gli scolmatori siti lungo i due fossi che tracimano acque chiare e nere in caso di forti piogge.

Nel caso lo fossero, sarebbe necessario eseguire dei lavori importanti con finanziamenti regionali. Altro provvedimento da prendere, tramite la regione, la suddivisione dell’arenile in sei-sette parti. Attualmente lo è in tre: sud, centro, nord, per cui l’inquinamento del Vallescura coinvolge tutto il nord e quello del Petronilla tutto il centro, mentre gli spazi inquinati sono brevi e invece ampi quelli con acque eccellenti, che quindi meritano la bandiera. Al summit sono intervenuti: comune di Fermo, provincia, regione, Consorzio idrico, Ato, Arpam, Capitaneria di porto e naturalmente il Comune di Porto San Giorgio.