I buyer vogliono il made in Fermano

Primi due giorni di Micam, viaggio tra espositori e compratori nella fiera segnata da rincari e guerra

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di Vittorio Bellagamba

Gli stranieri vogliono le calzature made in Fermo. È uno dei dati che emerge chiaramente al termine della seconda giornata del Micam che ha aperto il sipario domenica con 1.012 brand, il 23% in più rispetto all’edizione di marzo di quest’anno. Un appuntamento immancabile per i buyer di tutto il mondo che hanno raggiunto Fieramilano e che conferma il Micam non solo come la più grande vetrina internazionale sulla calzatura, ma anche come la più grande fiera di moda post pandemia al mondo. La Germania rappresenta è il "miglior cliente" per i calzaturieri fermani. Quella tedesca è la piazza più importante da decenni per le aziende del distretto calzaturiero di Fermo sia per quantità che per volume. Abbiamo chiesto ad uno dei più grandi e importanti acquirenti tedeschi di scarpe made in Marche perchè prediligono i prodotti della nostra realtà produttiva e Paul Prange, presente al Micam, ha detto: "Abbiamo una struttura retail composta da 42 punti vendita in tutta la Germania mentra la nostra sede è a Dusseldorf. Acquistiamo le calzature solo in Europa e in maniera particolare in Italia". Perchè preferite il made in Italy? "Per la vostra capacità di interpretare e dettare la moda. Inoltre per la qualità della vostra produzione. Un altro fattore che teniamo molto in considerazione nelle nostre scelte di acquisto è quello legato all’attenzione all’ambiente. Il tema della sostenibilità è molto importante per noi ed è particolarmente apprezzato dai nostri clienti ed anche per questo motivo che scegliamo le calzature italiane le cui aziende sono sempre più attente ai temi della sostenibilità".

Come scegliete i vostri fornitori? "Scegliamo i nostri fornitori anche tra quelli presenti al Micam e nel corso degli anni abbiamo avuto la possibilità di conoscere le famiglie degli imprenditori proprietari dei calzaturifici e apprezziamo il loro saper fare".

Al Micam ci sono anche molti buyer che tradizionalmente acquistano le scarpe prodotte nel distretto del Fermano anche superando tanti problemi che sono costretti ad affrontare a seguito dell’attuale situazione geopolitica internazionale. "Pur di comprare calzature Made in Fermo – ha spiegato un compratore bielorusso che ha punti vendita nella capitale Minsk a marchio Boutiques Paradyes – abbiamo viaggiato per due giorni in macchina in quanto non è possibile venire in aereo. Dal 2014, ovvero quando sono iniziate le sanzioni, abbiamo avuto una contrazione nei consumi, ma non rinunciamo a comprare le vostre scarpe, malgrado i prezzi più alti rispetto ad altre realtà produttive, ma siamo disposti a pagare di più pur di avere le scarpe Made ion Italy". Perché? "La scarpa italiana ha un suo perché grazie all’elevata qualità, ai materiali che vengono utilizzati e alle techine di lavorazione che adottate nella produzione delle scarpe. Noi siamo venti anni che acquistiamo le scarpe Made in Italy e continuiamo a farlo e lo dimostriamo anche in questo Micam".