SILVIO SEBASTIANI
Cronaca

Il caso ’Ecocentro’. Nessuno lo vuole. Il futuro è un rebus

Sembra tramontata l’ipotesi di accordo con Fermo. Il Comune dovrà trovare un sito idoneo ad ospitarlo. .

Giovanni Lanciotti, amministratore unico della partecipata Sgds multiservizi

Giovanni Lanciotti, amministratore unico della partecipata Sgds multiservizi

"L’è tutto da rifare" diceva Gino Bartali, una espressione che mutuiamo per riferire della situazione in cui versa l’ecocentro di Porto San Giorgio, un impianto da aggiornare strutturalmente e trasferire in un sito più idoneo. Sull’assoluta necessità di portarlo altrove rispetto al piazzale Carducci dove funziona attualmente sono tutti d’accordo. L’impianto si trova in un’area dove, unito alle macerie dell’ex lavanderia Cossiri e al deposito dell’ex depuratore comunale dà l’idea di una maxi discarica. Non è certo un belvedere per quella che costituisce la porta a sud della città per i turisti proveniente dall’A14. Quello che resta della ex lavanderia Cossiri è stato acquistato dalla società Gabrielli, per ristrutturarlo parte a commerciale e parte a residenziale. Un intervento, comunque a cui non pare intenda mettere mano in presenza dell’ecocentro. Tant’è che ha messo due lotti di terreno in via Santa Vittoria in cui sistemarlo. Ma l’ipotesi è stata fortemente contestata e bloccata dagli abitanti della zona. Il fatto è che nessuno lo vuole nel quartiere in cui risiede. Sembrava che il sindaco, Valerio Vesprini, avesse risolto il problema sulla base di un rapporto con il comune di Fermo visto e considerato che un sito idoneo non è possibile nel territorio sangiorgese perché scarso, totalmente urbanizzato e con le colline vincolate paesaggisticamente. "Mi sono rivolto a Fermo – spiega il primo cittadino - avendo saputo della sua intenzione di ampliare le isole ecologiche ad Ete Caldarette. Da lì è partito un discorso con il collega sindaco su questa opportunità. Si parla sempre di fusione a freddo delle due città, ma dobbiamo partire dai servizi che si potrebbero unire. Fermo ha un territorio vastissimo, dove c’è anche il depuratore nuovo. Lì poi è anche vicino a Porto San Giorgio e la città di Fermo può servire tutta la zona di Marina Plamense, Torre di Palme e Salvano. Considerando che Porto San Giorgio scarseggia di territorio andare a utilizzarne altro del suo quando a 3 metri di confine ci sono aree idonee sarebbe un peccato non andare incontro a questa soluzione".

Ma i sogni terminano all’alba. L’amministratore unico della partecipata Sgds multiservizi, infatti, Giovanni Lanciotti, nega vi sia un rapporto con Fermo sulla questione del sito per l’ecocentro. Sul suo reperimento non abbiamo fatto passi in avanti e stiamo valutando di spostarlo in una zona che crei minori difficoltà ai residenti, alla viabilità e sia idoneo per un nuova struttura di ultima generazione".

Silvio Sebastiani