Il festival della calligrafia Bravi, bravissimi e premiati: "Come scriviamo ci distingue"

Alla kermesse finale gli attestati per i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa. Coinvolti 210 insegnanti per 137 classi: "Grande impegno da parte di tutti".

Scrivere a mano vuol dire pensare, prendersi cura di ogni lettera, costruire ogni parola. È un’arte la calligrafia e Fermo e ne è nato un festival che è stato occasione per laboratori di scrittura, convegni, incontri e poi è diventato anche un concorso, dedicato ai ragazzi delle scuole primarie del fermano. Ieri al teatro di Porto San Giorgio le premiazioni, hanno aderito dieci istituti su 14, con 210 insegnanti impegnati per 137 classi. Quasi duemila i ragazzi coinvolti in totale, la maggior parte delle classi prima e seconda. Tante le autorità presenti alla cerimonia di chiusura del premio, organizzata dal direttore del festival Carlo Nofri che è anche responsabile del progetto Fermo città dell’apprendimento per l’Unesco: "Proprio in queste iniziative si declina la vocazione di una città dell’apprendimento, ha spiegato Nofri, il nostro è il primo festival in Italia di questo tipo e abbiamo avuto davvero una partecipazione e un impegno da parte delle scuole e dei ragazzi straordinarie". In prima fila l’assessore provinciale Pisana Liberati, il consigliere regionale Marco Marinangeli, la Regione pure ha sostenuto l’iniziativa insieme con la Fondazione Carifermo. Per il comune di Fermo c’è l’assessore Mariantonietta Di Felice, per Porto San Giorgio Carlotta Lanciotti, il presidente dell’Unipop Ettore Fedeli e poi loro, i piccoli scrivani. Sul palco l’onorevole Monica Ciaburro che ha portato l’attenzione alla calligrafia anche in parlamento, con la proposta di legge di istituire la giornata italiana per la calligrafia: "Una proposta che è stata calendarizzata e che in realtà ha in sé tanti elementi importanti– ha spiegato l’onorevole Ciaburro –. Si impara un metodo e ci si educa alla vita, è il nostro marchio la calligrafia, ci fa distinguere. Per questo voglio che anche il parlamento riconosca che imparare a scrivere è imparare a pensare". A coordinare le tante iniziative del progetto è Alessandro Ciaudano che ha spiegato come sono stato almeno 500 le persone coinvolte nelle varie fasi, i convegni, le conferenze, le mostre e i corsi.

Angelica Malvatani