Il futuro del parco marino "Incredibile opportunità per la pesca e per il turismo"

Silenzi e Malavolta: "Altrove ci sono realtà che non ne farebbero più a meno, penso alla Puglia. Siamo testimoni di un degrado continuo, abbiamo perso tante specie e l’ecosistema è a rischio".

Il futuro del parco marino   "Incredibile opportunità  per la pesca e per il turismo"

Il futuro del parco marino "Incredibile opportunità per la pesca e per il turismo"

Il parco marino è possibilità, futuro, economia, bellezza. È un’occasione che non si può perdere, lo sottolinea il comitato ambientalista Tag con Luigi Silenzi e Giuliano Malavolta, lo spunto è l’incontro che si è tenuto qualche giorno fa a Porto San Giorgio, con i consiglieri regionali di maggioranza, i sindaci del territorio e pochi altri: "In quell’occasione è stato ribadito il no ad un progetto che per ora riguarda il territorio che va da Pedaso a San Benedetto del Tronto, spiega Silenzi, dove hanno ben capito il valore di un parco marino in un momento come questo. Per la verità ci saremmo aspettati il coinvolgimento degli ambientalisti in una discussione simile ma non è stato ritenuto necessario e allora ci facciamo sentire in altri modo". Gli ambientalisti ricordano che il mare è parte di uno dei beni della comunità come l’acqua, i boschi: "Quella di Porto San Giorgio è stata una iniziativa strumentale, organizzata solo per ribadire la posizione contraria di una parte della popolazione. Eppure le direttive europee parlano chiaro, entro il 2030 bisogna realizzare il 30 per cento di parchi terrestri e il 30 per cento di parchi marini, l’Italia è al 9 per cento, nel mare Adriatico ce ne sono tre che hanno dato già risultati eccellenti. Il nostro è un mare chiuso e avrebbe più necessità degli altri ad andare alla costituzione di un parco". Il mare che è fondamentale per l’ecosistema, per la depurazione delle acque, con tutti gli organismi, grandi e piccolissimi, che lo compongono: "Oggi noi siamo testimoni di un degrado, abbiamo perso tante specie marine, paliamo di un ecosistema fondamentale, non possiamo perderlo per colpa di una pesca selvaggia. Io mi ricordo che in passato, motopescherecci molto meno potenti di quelli di oggi prendevano una marea di pesce che oggi non c’è più. Ecco dunque che il parco marino, dove la piccola pesca non è proibita, è una grande opportunità". Un discorso che vale anche per le attività turistiche, gli ambientalisti ricordano che la nostra economia si basa su questo: "Chi ha le concessioni dovrebbe essere il primo a sostenere il parco marino, anzi, riteniamo che l’area che dovrebbe essere allargata anche a Fermo e Porto San Giorgio. Con sorpresa abbiamo visto che contrari al parco marino anche i concessionari, eppure la sensibilità e la coscienza ambientale sono cresciute e danno valore proprio al turismo, per una vacanza che possa essere pulita. È una grande opportunità, altrove ci sono realtà che non farebbero più a meno del parco marino, penso alla Puglia, è una straordinaria possibilità di crescita e di occupazione". Secondo gli ambientalisti su una questione tanto significativa per la popolazione bisogna coinvolgere tutti, chiarire, far capire le cose. Altrimenti, concludono Silenzi e Malavolta, sarebbe un atto autolesionistico da parte del comune di Porto San Giorgio ma anche di Fermo che, insieme, dovrebbero invece chiedere di entrare nel parco marino e cominciare a ragionare in termini di futuro sostenibile".

Angelica Malvatani