Impennata dei costi e bollette alle stelle "Vogliamo resistere, ma servono aiuti"

Chi rinuncia a un servizio in più al cliente, chi si vede costretto ad aumentare i prezzi e chi non accende le vetrine: viaggio tra i negozianti

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di Angelica Malvatani

E se tutti i negozi abbassassero le serrande insieme? Se si spegnessero le luci, il forno per la pizza, il congelatore per il gelato? È uno scenario apocalittico ma nemmeno troppo irreale che si pongono i commercianti oggi, stanno arrivando un po’ a tutti le bollette salatissime della luce, del gas, mentre si stava già facendo i conti con l’aumento delle materie prime. Più che raddoppiati i costi per l’energia, chi può corre ai ripari e prova a risparmiare ma su una cosa sono tutti d’accordo: così non si può andare avanti a lungo. Lo sottolinea Daniele Albertini, da Foschi si cerca di contenere le spese come si può evitando di alzare il costo dei prodotti: "Il caffè lo tengo ancora adun euro ma non so per quanto. La bolletta della luce è arrivata, non pagavo più di 400 euro poche settimane fa, oggi sono a 800 euro". Avrebbe voluto vendere anche i gelati Albertini ma ha rinunciato: "Il congelatore avrebbe alzato troppo il costo dell’energia e il margine sui gelati è troppo basso. Restiamo aperti per offrire un servizio, per tenere la piazza illuminata ma così è davvero dura. Abbiamo provato a cambiare gestore ma tanto i costi fissi sono ormai altissimi per tutti". Isolina Iobbi, all’Open, ha deciso che a pranzo si spegne il forno per la pizza: "L’ultima bolletta della luce era di 700 euro, ieri ne è arrivata una di 1.630 euro. Sembra che stiano dando i numeri, altro non possiamo fare che spegnere il forno per la pizza a pranzo. Aumentano anche i costi delle materie prime, vedremo che fare ma davvero è un tempo difficilissimo". Alla Pizzeria Romana di corso Cefalonia la bolletta pensate era di 800 euro: "Sono andato a chiedere di rateizzare – spiega il titolare – ma mi hanno detto di aspettare che ne sta arrivando un’altra di 1.200 euro. In passato non superavo le 500 euro. Senza contare gli aumenti per mozzarella, pomodoro e tutto il resto. Proveremo a resistere ma non può essere una situazione stabile, così non ce la facciamo proprio. Non è stata una grande estate, direi che abbiamo lavorato giusto la settimana di ferragosto e così non riusciamo a pagare proprio niente". C’è chi propone di incrociare tutti insieme le braccia, di lasciare il paese al buio, di certo si spegneranno le vetrine, come sottolinea Nadia Cudini: "Teniamo acceso la sera, fino a mezzanotte, è anche un medo per rendere più sicura e piacevole la città ma adesso ci dobbiamo pensare bene. Penso proprio che la sera spegnerò". Claudio Cognigni del Gran Caffè Belli per ora tiene duro, l’energia elettrica ancora non è aumentata: "Ho un contratto fisso che per ora non ha avuto un grande aumento, in compenso pesa il gas, che già nei mesi estivi mi è arrivato a 800 euro, e tantissimo le materie prime. In passato per riempire d’olio la friggitrice avevo bisogno di 15 euro, adesso ne servono 64 e sono costretto ad alzare i prezzi. Poi i clienti si lamentano e mi dispiace, ma davvero così non si va da nessuna parte".